Harry Potter e quel cambiamento che ha degradato un momento molto triste
I film di Harry Potter hanno accidentalmente minimizzato una morte molto importante?
Harry Potter è probabilmente una delle saghe letterarie fantasy più importanti degli ultimi anni perché capace di parlare, in maniera flessibile, a molte generazioni con molta facilità. Stiamo parlando di una serie che ha cominciato la sua corsa alla fine degli anni Novanta e che si è conclusa, con il settimo libro nel 2007. Quasi in parallelo, proprio Warner Bros. riuscì fin da subito a capire il grande potenziale di questo universo, adattando fin dal 2001 il franchise di riferimento, arrivando poi a chiudere il tutto tra il 2010 e il 2011, con la Prima e la Seconda Parte di Harry Potter e i Doni della Morte.
Harry Potter ha visto molti cambiamenti nella versione cinematografica
Ebbene, come spesso accade nel mondo degli adattamenti, chiaramente le pellicole di Harry Potter hanno diverse differenze rispetto alla controparte cartacea, alcune grandi, alcune piccole, che vanno in qualche modo ad impattare in maniera piuttosto drastica nella storia narrata. Recentemente, Screen Rant ha fatto effettivamente notare che la morte di un personaggio all’interno del terzo film è resa meno tragica da un dettaglio che invece nel testo è evidente. È inevitabile che in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban si ha subito una familiarità speciale con il personaggio di Sirius Black, il padrino del protagonista (che nel film è incarnato da Gary Oldman). Nel momento del suo decesso, terribile, nella pellicola la tragedia sembra ridotta dal fatto che il personaggio ha più anni rispetto alla controparte letteraria (parliamo di 46 anni contro i 36 del libro) e ciò impatta non poco.
Chiaramente, nella pellicola di Harry Potter in questione, il tutto è mascherato molto bene, visto che tra l’altro si sfrutta il fatto che proprio Black ha avuto una vita travagliata e trascorsa in parte all’interno di Azkaban quindi la sua età è facilmente manipolabile, facendo credere che sia più vecchio di quanto effettivamente è. Il risultato, quindi, è che la sua scomparsa ha meno risonanza del previsto.
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