L’avete riconosciuto? È stato l’imperatore di Hollywood ma le sue torbide abitudini sessuali hanno drasticamente messo fine alla sua carriera
Scopriamo insieme chi è questo giovane ragazzo in bianco e nero!
È nato a New York il 19 marzo 1952 in una famiglia ebraica. Suo padre Max era un tagliatore di diamanti. È cresciuto nel quartiere di Flushing in una casa popolare. Si è laureato alla John Bowne High School e alla Università di Buffalo. e, nel 2000, ha ricevuto una laurea honoris causa in lettere dalla SUNY. La sua carriera nel mondo del cinema è iniziata verso la fine degli anni settanta quando, insieme a suo fratello Bob, ha creatouna piccola compagnia di distribuzione di film indipendenti chiamata Miramax, dai nomi dei genitori Miriam e Max. Il ragazzo nella foto è il controverso ex produttore di Hollywood, Harvey Weinstein!
È stato l’imperatore di Hollywood
Insieme a suo fratello Bob, Harvey Weinstein ha fondato la Miramax Films che, nel corso degli anni, ha prodotto film di successo come Pulp Fiction, La vita è bella, Malèna, Sesso, bugie e videotape, Kill Bill, Frida e tanti altri. Ha vinto un Oscar per aver prodotto Shakespeare in Love e sette Tony per diverse commedie e musical, come Billy Elliot the Musical, The Producers e Agosto, foto di famiglia. Nel 2005 ha fondato la The Weinstein Company, con la quale ha prodotto film come Bastardi senza gloria, Django Unchained, Tutto può cambiare, The Imitation Game, The Hateful Eight e Lion – La strada verso casa.
Le sue torbide abitudini sessuali hanno drasticamente messo fine alla sua carriera
Il 6 ottobre 2017 un’inchiesta del The New York Times ha accusato Harvey Weinstein di molestie sessuali ai danni di alcune attrici di Hollywood, tra le quali Ashley Judd e Rose McGowan. In conseguenza dello scandalo, il 9 ottobre 2017 Weinstein è stato licenziato dalla società che aveva co-fondato. Contro di lui si sono poi aggiunte le denunce per abusi sessuali e stupro di varie attrici. Il 24 febbraio 2020 viene riconosciuto colpevole di violenza sessuale e stupro e condannato l’11 marzo successivo a 23 anni di carcere.