Hellboy: il regista Neil Marshall si è scontrato più volte coi produttori
Hellboy è già un fallimento per la critica, e a quanto pare, dietro il preannunciato flop, si nasconono dei diverbi tra il regista e i produttori.
Secondo quanto riportato da The Wrap, una serie di disaccordi intercorsi tra il regista di Hellboy, Neil Marshall, e i due produttori del film, potrebbe aver compromesso la buona riuscita del reboot
Hellboy è stato letteralmente stroncato dai critici, e dunque si pensa che il reboot sarà un gran flop non appena uscirà nelle sale cinematografiche (in Italia oggi, negli Stati Uniti questo weekend). Adesso, The Wrap ha riportato che vari disaccordi tra il regista Neil Marshall e i due produttori del film, Lawrence Gordon e Lloyd Levin, potrebbero essere la causa di questo fallimento.
L’avvocato di Levin ha negato tutte le affermazioni del sito e ha detto che la loro storia sembrava “modellata solo per fare pubblicità e mettere in buona luce il Signor Marshall, infangando Hellboy e il mio cliente“.
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È stato detto che Marshall era frequentemente danneggiato dai produttori sul set, i quali avrebbero dato ordini diversi al cast. La star David Harbour, nel frattempo, ha ripetutamente abbandonato il set e ha rifiutato la richiesta di Marshall di più riprese. È stato anche precisato che, sia lui che il collega Ian McShane, hanno riscritto le scene mentre si stavano svolgendo le riprese.
In modo curioso, una delle discussioni peggiori, sembrerebbe derivare dall’apparizione di un albero che incide profondamente nella trama del film. Marshall voleva che sembrasse realistico, mentre i produttori hanno insistito sul suo essere asimmetrico, scelta che poi è stata usata durante la post-produzione.
Tutto ciò ha senso, dato che i produttori sono subentrati nel momento in cui Marshall ha consegnato il suo cut, e l’avvocato ha ammesso che al regista non era stato mai promesso il final cult sul film. Non c’è bisogno di dire, che sembra che il gioco dell’assegnazione delle colpe sia appena iniziato, e questo sicuramente va a svantaggio del reboot, già ampiamente criticato.