Hotel Transylvania 3 non è solo una “sciocca commediola”, parola di regista!

Il regista della terza avventura di Hotel Transylvania parla di quanto la propria esperienza personale abbia influito sulla stesura della sceneggiatura del film.

Il regista di Hotel Transylvania 3, il russo Genndy Tartakovsky, ha spiegato in dettaglio i cambiamenti in corso d’opera al terzo film del franchise

Di Hotel Transylvania 3 infatti Tartakovsky, che ha lavorato alla pellicola insieme al co-sceneggiatore Michael McCullers ha detto che, quando ha iniziato a lavorarci (nel 2016), la scrittura iniziò come il lavoro ad una commedia, ma poi lentamente, le cose sono cambiate e sono stati inseriti molti dettagli importanti come i temi di tolleranza e accettazione.

Il regista è un immigrato russo che è arrivato negli Stati Uniti negli anni ’70 e l’unica cosa che voleva, da sua stessa ammissione, era essere accettato. Per quel che riguarda l’inserimento di questi temi nel film ha dichiarato:

Quando sono arrivato come immigrato negli anni ’70, il mio unico desiderio nella vita era quello di essere accettato. È stata una cosa inconscia che ha trovato la sua strada all’interno della storia.

In Hotel Transylvania 3 (che apre oggi al cinema in USA), il vampiro Drac (Adam Sandler voce originale) va in vacanza – anche se malvolentieri – con la sua famiglia, su una nave da crociera. E si innamora del capitano della nave (la cui voce originale è di Kathryn Hahn), un’umana che non è affatto convinta che mostri e umani possano vivere tranquillamente insieme e il regista ha detto:

La storia inizia con Drac che si innamora della nemica e quindi l’accettazione tra umani e mostri è la storia di fondo. Poi c’è sempre la componente umoristica ovviamente, perché non volevo rendere la narrazione pesante ma è comunque un tema attuale e importante al giorno d’oggi.