Il Cinema in Piazza a rischio cancellazione? Scatta la bufera con ANICA e ANEC
La stagione estiva della manifestazione Il Cinema in Piazza a Roma sembrava tutta pronta per il grande inizio, ma un post su Facebook sembra far pensare che sia a rischio cancellazione.
“Ci accusano di fare concorrenza sleale” dicono i ragazzi del Cinema America
La stagione estiva della manifestazione Il Cinema in Piazza a Roma (a piazza San Cosimato, alla Cervelleta e al Porto Turistico di Roma a Ostia), sembrava tutta pronta per il grande inizio, ma un lungo post su Facebook scritto dai ragazzi del Cinema America sembra far pensare che l’attesa manifestazione sia a rischio cancellazione. Nell’occhio del ciclone ci sono finiti ANICA, l’associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali, e la ANEC, l’associazione nazionale esercenti cinema.
Cinema in Piazza 2020: l’estate a Roma riparte da San Cosimato, Ostia e Cervelletta
“Ci stanno costringendo ad annullare la stagione estiva de Il Cinema in Piazza”, si legge all’inizio dell’appello pubblicato sui social. “Il motivo? La lobby dei distributori e delle catene di multiplex sta bloccando le concessioni dei film perché da tre anni vuole costringerci a rendere l’evento a pagamento. I protagonisti di questo attacco sono chiari e identificabili: l’ANICA, presieduta dall’ex sindaco di Roma ed ex Ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli, e l’ANEC, rispettivamente associazioni di categoria dei distributori e dei gestori di sale. Di oltre 140 film richiesti alle case di distribuzione per programmare le rassegne a San Cosimato, Ostia e Cervelletta abbiamo ricevuto più di 120 risposte negative. Non ci autorizzano nemmeno i film di proprietà RAI di autori italiani! Tutti “no” ad offerte economiche pari o più alte rispetto all’usuale valore di mercato per la proiezione di quelle opere con proiettori DCI. Siamo senza film, costretti a chiedere il vostro aiuto per combattere questa battaglia. Ci accusano di fare concorrenza sleale, ma abbiamo sempre esclusivamente proiettato film che hanno concluso il loro periodo di sfruttamento commerciale in sala”.