Il filo nascosto: la storia vera che ha ispirato l’ultima interpretazione di Daniel-Day Lewis
Ecco chi è Cristóbal Balenciaga, geniale stilista anni '50, dal quale ha preso ispirazione Paul Thomas Anderson per il suo film Il filo nascosto
Il filo nascosto, scritto e diretto da Paul Thomas Anderson, con protagonista un magistrale Daniel Day-Lewis, alla sua ultima interpretazione, è stato candidato a 6 Premi Oscar nel 2018, vincendo quello ai Migliori costumi. Favorito come vincitore per il Miglior film e il Miglior attore protagonista, senza aggiudicarsi nessuno dei 2, è stato classificato dal National Board of Review come uno dei 10 migliori film dell’anno ed è stato elogiato e acclamato dalla critica. Daniel Day-Lewis interpreta il meticoloso, nevrotico e a volte insensibile Reynolds Woodcock, che si ispira a un personaggio realmente esistito, lo stilista Cristóbal Balenciaga, che ha reinventato la silhouette femminile del 20º secolo. Negli anni ’50, periodo nel quale è appunto ambientato Il filo nascosto, Balenciaga era un uomo in anticipo sui tempi, descritto come: “perfezionista, minuziosamente tecnico, creativo e innovativo, un genio che ha rivoluzionato il concetto del vestire“.
Indelebile nella mente di personalità come Diana Vreeland, Gloria Guinness e Audrey Hepburn, è stata una sfilata di moda tenutasi all’inizio degli anni ’60, nel quale nessun membro di pubblico e stampa è riuscito a nascondere le emozioni e la meraviglia per ciò che stava vedendo. Nel mondo di oggi, stilisti e influencer sono più visibili e conosciuti di ciò che creano e sponsorizzano, diventando loro stessi protagonisti di social e copertine delle più importanti riviste di moda. Nell’epoca di Balenciaga, sarebbe stato raro, se non impossibile, vedere Balenciaga stesso alla fine delle sue sfilate o riuscire a convincerlo a rilasciare anche una sola intervista. Forse si poteva solo intravedere l’uomo che Christian Dior definiva “un maestro per tutti noi” dalla porta degli atelier, dal quale lo stilista sbirciava, muovendo leggermente la tenda, l’andamento della sfilata.
La fashion editor Bettina Ballard, descrisse Cristóbal Balenciaga, dopo averlo incontrato negli anni ’30, come: “uno spagnolo dalla voce gentile con una pelle chiara e fine, con capelli scuri che giacevano spessi e scintillanti in strati ondulati su un capo ben modellato, con un tono leggero e delicato come una piuma“. Negli anni ’50 e ’60, i clienti di Balenciaga si dividevano tra star del cinema, membri di famiglie reali e alcune tra le donne più ricche e meglio vestite al mondo: da Greta Garbo a Ava Gardner, da Ingrid Bergman a Marlene Dietrich, fino alla duchessa di Windsor, a Jackie Kennedy, alla principessa Lee Radziwill, a Helena Rubenstein, alla signora William Randolph Hearst e a Mona Harrison-Williams, contessa di Bismarck. L’ereditiera Barbara Hutton una volta ordinò 19 abiti, 6 completi, 3 cappotti e una vestaglia, senza informarsi sul costo che era incredibilmente elevato.
Quando Balenciaga morì nel 1972, il Women’s Wear Daily scrisse come titolo: “Il re è morto“. Nonostante le dichiarazioni di chi l’ha conosciuto e la sua notorietà nel mondo dell’alta moda, Cristóbal Balenciaga non è così conosciuto alla maggior parte delle persone appassionate di moda, diversamente, ad esempio da Coco Chanel. Il suo bisogno di privacy e la continua evasione dalla stampa l’hanno reso un personaggio misterioso, autore di capi d’abbigliamento di altissimo livello. A rendergli omaggio il film, appunto Il filo nascosto, dove l’interpretazione di Daniel Day-Lewis ricalca alla perfezione il genio del mondo couture londinese degli anni ’50. “In genere non conoscevo né avevo mai avuto molto interesse per il mondo della moda, almeno finché non ho iniziato a scoprire qualcosa di più su un giovane di nome Cristóbal Balenciaga. Un uomo che condusse una vita monastica, completamente consumato dal suo lavoro, a volte a scapito di altre persone e della sua stessa vita“, ha dichiarato il regista Paul Thomas Anderson durante un’intervista di Entertainment Weekly. Per plasmare l’insolita storia d’amore morboso e malato attorno al quale ruota il film, Anderson si è riunito con Day-Lewis, per diversi mesi, per sviluppare la sceneggiatura.
“Daniel Day-Lewis è nato e cresciuto in Inghilterra. Quando scegli attori o attrici, hai bisogno del giusto accento, che si addica a una personalità elegante o meno, come i luoghi dove, ad esempio, un uomo come Reynolds Woodcock avrebbe portato Alma al loro primo appuntamento. Day-Lewis è stato, anche nella pre-produzione, una risorsa indispensabile, la sua stessa meticolosità e la capacità di entrare così tanto nel personaggio sono stati un grande vantaggio per il film“, ha dichiarato la produttrice JoAnne Sellar. Per prepararsi al personaggio Daniel Day-Lewis ha studiato moda, guardato filmati d’archivio di sfilate, e si è consultato con il curatore di moda e tessuti del Victoria and Albert Museum di Londra. Ha lavorato come apprendista di Marc Happel, capo del dipartimento costumi del New York City Ballet.
Day-Lewis ha imparato a tagliare, drappeggiare e cucire, ricreando un vestito di Balenciaga da solo. Tutto questo è stato essenziale, non solo come metodo dell’attore, ma considerando soprattutto il background di Balenciaga. Cristóbal nacque in un villaggio di pescatori nella provincia basca di Gipuzkoa, durante la sua infanzia trascorse molto tempo con sua madre, che lavorava come sarta. Negli anni della sua adolescenza Balenciaga ha infatti lavorato come apprendista sarto prima di aprire la sua boutique a San Sebastian nel 1919, quando aveva 24 anni. Ha disegnato, tagliato e cucito lui stesso gli abiti durante la sua carriera, cosa che la maggior parte degli altri designer non hanno mai fatto.
Scrittori, editori, archivisti e studiosi di moda hanno lodato l’interpretazione di Daniel Day-Lewis. I maggiori esperti della moda londinese hanno inoltre approvato il cast delle sarte che lavorano instancabilmente nella casa di moda di Woodcock: Sue Clark e Joan Brown, ad esempio, sono vere sarte di alta moda. Il reparto di scenografia di Il filo nascosto sembra aver ricreato l’edificio in cui Woodcock vive e lavora utilizzando come modello la casa di Balenciaga e anche la Woodfair house di Amies, sarta della Regina Elisabetta II fino al 1989. Sebbene Balenciaga abbia espresso così poco i suoi sentimenti riguardo al suo lavoro, è attraverso Il filo nascosto che il pubblico può riconoscere la sua abilità artistica. Perché, come dichiarò Coco Chanel, solo Balenciaga era “un couturier nel vero senso della parola, gli altri sono semplicemente stilisti“.