Il Primo Re: gli spettacolari effetti visivi del film di Matteo Rovere [VIDEO]
Il Primo Re, il film di Matteo Rovere che narra la vicenda mitologica di Romolo e Remo, è frutto di un sapiente uso degli effetti visivi, make-up ed effetti speciali tradizionali
Osserviamo da vicino gli effetti visivi del film Il Primo Re, che narra la storia di Romolo e Remo
Il Primo Re, l’ultimo lavoro del regista, sceneggiatore e produttore Matteo Rovere (Veloce come il vento), racconta le vicissitudini che Romolo, interpretato da Alessio Lapice e Remo, ovvero l’attore Alessandro Borghi, devono affrontare per superare il Tevere e giungere finalmente alla terra che sarà la culla di Roma. Gli effetti speciali che arricchiscono e contribuiscono a creare questo film sono innumerevoli.
Il Primo Re inizia con una spettacolare esondazione del fiume che travolge i due mitologici fratelli ed il loro gregge, trascinandoli per chilometri nella valle del Tevere. Successivamente Romolo e Remo devono affrontare varie tribù per poter sopravvivere e giungere finalmente, dopo essere riusciti a oltrepassare il Tevere in piena, nel territorio dove sono destinati a fondare la gloriosa città di Roma. La potenza visiva di questo film è supportata, come dicevamo, da una quantità di effetti raramente visto in un film italiano. Regia, effetti speciali sul set, trucco ed effetti visivi creati in digitale sono la miscela perfetta che ha permesso di creare e di raccontare questa storia con un linguaggio narrativo particolarmente crudo, epico, realista e violento.
Per creare l’esondazione iniziale, gli attori sono stati ripresi in una piscina, costruita per l’occasione dallo scenografo Tonino Zera, negli studi di Videa a Roma, in acqua a temperatura controllata e mossa da decine di pompe per poter simulare la corrente del fiume. Successivamente, grazie alla supervisione e l’operato di EDI Effetti Digitali Italiani, società italiana di effetti visivi (VFX), gli attori sono stati inseriti in complesse simulazioni di fluidodinamica che simulavano l’acqua esondata del fiume. Non solo la sequenza iniziale del film Il Primo Re ma anche tutte le scene subacquee hanno richiesto vari interventi di VFX: per poter sporcare l’acqua hanno aggiunto detriti e oggetti che, trascinati dalla corrente, colpivano gli attori.
Non solo acqua. Ogni singolo combattimento presente all’interno del film, è nato grazie a un sapiente mix di effetti speciali tradizionali e VFX della EDI, che hanno permesso così di realizzare uccisioni, accoltellamenti, percussioni con mazze ferrate ed asce, estremamente violente alla visione ma, allo stesso tempo, completamente sicure per gli attori. La armi, come asce, pugnali, spade, frecce e mazze ferrate, de Il Primo Re sono state realizzate dalla EDI: gli attori infatti venivano colpiti solo virtualmente. Le ferite sono state tutte create grazie al sapiente uso del digitale. I litri di sangue che schizzavano, nascono dall’incontro tra gli effetti del make-up, a cura di Andrea Leanza e del digitale. Francesco Grisi, socio fondatore di EDI e supervisore degli effetti del film insieme a Gaia Bussolati, ha dichiarato quanto segue:
La realizzazione di questo film ha richiesto l’impiego di moltissime risorse per circa un anno. Abbiamo lavorato spesso su film americani che hanno richiesto simili spiegamenti di forze, ma in Italia è un caso tanto raro quanto felice. Grazie a registi illuminati come Matteo Rovere, la cinematografia italiana sta riacquisendo la forza e l’importanza su scala mondiale che ha sempre avuto nel passato ma che ultimamente sembrava aver perso. L’uso degli effetti visivi a sottolineare la forza della storia è stato sapientemente utilizzato da Matteo per arricchire ulteriormente un film che era già forte di suo e confezionare un prodotto che non ha nulla da invidiare ad una grossa produzione americana. Finalmente abbiamo avuto l’occasione di mostrare al mondo intero che anche in Italia sappiamo realizzare film grandiosi.
A proposito dell’incredibile lavoro di squadra e dello sforzo tecnico richiesto per girare il film Il Primo Re, Pasquale Croce, ovvero l’altro socio fondatore e responsabile tecnico di EDI, ha concluso la dichiarazione del collega affermando che:
Lo sforzo tecnico per simulare il fiume in piena, gli oggetti travolti, le armi utilizzate, hanno richiesto una potenza di calcolo non indifferente, anche per i tempi che, benché fossero lunghi per un film tradizionale, risultavano appena sufficienti per un film così ambizioso. Grazie alla struttura che abbiamo concepito per affrontare un mercato internazionale con clienti come Disney, 20th Century Fox e Netflix, abbiamo potuto sostenere le lavorazioni agevolmente coordinando il lavoro di 40 dei nostri artisti in Italia ed altrettanti della società belga Digital District che ha collaborato sotto la nostra supervisione alla realizzazione degli effetti per il comproduttore belga Gapbuster.
Dopo vari anni di esperienza all’estero, in cui hanno collaborato alla creazione di iconici titoli quali il film di David Fincher Fight Club e Batman e Robin, Francesco Grisi e Pasquale Croce hanno fondato EDI nel 2001. Una volta tornati in Italia i due collaboratori del film Il Primo Re, hanno aperto la loro struttura di VFX per portare l’esperienza ed il know how che hanno acquisito in giro per il mondo. A distanza di diciotto anni, i due uomini proseguono nel loro progetto di richiamare l’attenzione mondiale sulle capacità italiane di effetti visivi. Cercando di attrarre progetti internazionali e soprattutto di dare agli italiani fuggiti all’estero un valido motivo per tornare nel nostro Paese.
Francesco Grisi e Pasquale Croce, anche grazie ad ambiziosi progetti, come il film di Matteo Rovere Il Primo Re, cercano così di dimostrare non solo a se stessi ma a tutto il mondo, l’immenso valore artistico che ha sempre posseduto e che tuttora mantiene l’Italia.