Il risveglio di un popolo: trama, cast e curiosità del film con Armie Hammer

Si schiera apertamente contro il razzismo Il risveglio di un popolo, film tratto da una storia vera in onda su Canale 5.

Si schiera apertamente contro il razzismo The Birth of a Nation – Il risveglio di un popolo, film in onda questa sera, a partire dalle ore 21.20, su Canale 5. Diretto e interpretato da Nate Parker, prende spunto da una storia vera per denunciare le discriminazioni del passato, che, purtroppo, continuano ancora oggi, nonostante i passi in avanti compiuti dalla società. Andiamo a scoprire la trama e i maggiori componenti del cast, nonché qualche nota curiosa sulla pellicola.

Il risveglio di un popolo: la storia vera di Nat Turner

Il risveglio di un popolo trama cast curiosità - Cinematographe.it

1809, Virginia. Nella Contea di Southampton un giovane schiavo di nome Nat Turner cresce in una famiglia di bianchi. Cresciuto con la Bibbia per loro volere, porta avanti la vocazione religiosa, fino a diventare sacerdote. Talmente gode di una buona reputazione, da indurre i padroni ad assicurarsi i servigi di Cherry, una schiava di cui è innamorato. Non avendo mai saputo cosa significhi essere un uomo libero, accetta i soprusi, finché un giorno si rende conto di essere una vittima del sistema. Così, si impegna a radunare altre persone nelle sue stesse condizioni: insieme escogiteranno un moto di ribellione.

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Il cast di The Birth of a a Nation – Il risveglio di un popolo è capitanato da Nate Parker, nei panni di Nat Turner, ed Armie Hammer, in quelli di Samuel Turner. Hanno, inoltre, un ruolo di rilievo (tra parentesi il personaggio interpretato): Mark Boone Junior (reverendo Walthall), Aja Naomi King (Cherry Turner), Colman Domingo (Hank Turner), Aunjanue Ellis (Nancy Turner), Dwight Henry (Isaac Turner), Esther Scott (Bridget Turner), Jason Stuart (Joseph Randall), Roger Guenveur Smith (Isaiah), Gabrielle Union (Esther), Penelope Ann Miller (Elizabeth Turner), Jackie Earle Haley (Raymond Cobb).

I fatti narrati si ispirano al libro Le confessioni di Nat Turner di William Styron e rimanda, almeno nel titolo, a Nascita di una nazione, pellicola del 1915 di David W. Griffith, il più lungo e redditizio allora prodotto. Tuttavia, ne ribalta il significato, sicché lo storico lungometraggio, sebbene avanzato dal punto di vista tecnico e drammatico, fu condannato per la sceneggiatura razzista e la rappresentazione positiva del Ku Klux Klan.

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