Ira von Fürstenberg e quella tragedia del figlio morto in Thailandia: Christoff Hohenlohe era stato arrestato a Bangkok

Se n’è andata per sempre nelle scorse ore Ira von Fürstenberg, attrice e protagonista della cronaca mondana negli anni Sessanta e Settanta. Nipote di Gianni Agnelli, aveva 83 anni e due figli, di cui uno morto quasi un ventennio fa in carcere in Thailandia. Un addio prematuro e mai accettato, anche per le risposte mai arrivate sulle modalità.

La morte del figlio di Ira von Fürstenberg

Christoff Hohenlohe (questo il nome del ragazzo) si trovava in Thailandia per un soggiorno di benessere. Nei piani avrebbe dovuto raggiungere le Hawaai, sua seconda casa: non ci arrivò mai. Il volo prenotato era al completo, costringendolo a rimandare la partenza di tre giorno. Qual era il problema? Il visto di ingresso scadute. Onde evitare di sottostare a lunghe code ed eventuali ritardi dall’ufficio immigrazione, il nobile decise di falsificare la data sul visto, posticipandola a 6 agosto. Un atto audace ritortosi contro di lui.

All’aeroporto gli agenti di frontiera scoprirono il falso e misero agli arresti il figlio di Ira von Fürstenberg. I due giorni successivi li trascorse in un posto di polizia, tra interrogatori e la speranza di una risoluzione immediata. Il giudice confermò l’arresto e ne dispose la detenzione dietro le sbarre. Accolto in una struttura dalle rinomate condizioni disumane, il ragazzo non rivide mai la luce.

Messa al corrente dell’accaduto, la famiglia cercò di contattare le ambasciate svizzera e italiana a Bangkok. Finalmente venerdì ottenne la possibilità di parlare insieme al figlio, ma la notte tra sabato e domenica Christoff si sentì male in carcere. Trasportato in ospedale, esalò poche ore più avanti il suo ultimo respiro. Le teorie si sprecarono da un attacco cardiaco a un’infezione, fino a una grave crisi per mancanza di insulina. Nessuno seppe con certezza quale fu il motivo del decesso.

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