Isabelle Huppert ricorda Jean-Luc Godard: “Ora che se n’è andato siamo tutti un po’ orfani”

L'attrice francese Isabelle Huppert ricorda il compianto Jean-Luc Godard, svelando preziosi retroscena sui set passati insieme.

Il mondo del cinema piange Jean-Luc Godard, morto il 13 settembre 2022 in Svizzera tramite suicidio assistito. Uno dei padri della Nuovelle Vague, movimento cinematografico fra i più importanti che esaltava l’immediatezza della realtà, la frammentazione del racconto anche tramite la semplicità dei mezzi di produzione.

L’attrice Isabelle Huppert ricorda il tempo passato sul set insieme a Godard: “Era un visionario”

Isabelle Huppert - Cinematographe.it

Quando Isabelle Huppert iniziò a lavorare con Jean-Luc Godard nel film del 1980 Si salvi chi può (La vita), non aveva una sceneggiatura da studiare e consultare. “C’erano soltanto dei frammenti di scene, poemi, canzoni e disegni“, ricorda l’attrice. “Ricordo solo che il mio nome nel film era Isabelle“. Durante quel periodo, Godard era già una leggenda, dopo aver realizzato alcuni dei suoi film più memorabili: Fino all’ultimo respiro (1960), Il Disprezzo (1963), Masculin féminin (1966). Si salvi chi può fu un successo commerciale raro per l’autore francese, e segnò un punto di svolta nella carriera di Godard, perché fu il primo film che presentò in competizione a Cannes e fu il suo primo lavoro ad essere nominato ai Cesar Awards (uno dei riconoscimenti cinematografici più alti in Francia). La Huppert in seguito si riunì con il regista per il film Passion, nel 1982, altra pellicola acclamata e vincitrice del Grand Prix tecnico al 35º Festival di Cannes.

Il nostro primo incontro avvenne telefonicamente“, racconta Isabelle Huppert a Variety. “Mi chiamò e mi disse che voleva incontrarmi per parlare di un film. Pochi minuti dopo, letteralmente, era in casa mia per parlare di questo film (Si salvi chi può). Il primo progetto nel quale lavorammo insieme, Si salvi chi può, era un film che Godard amava definire come il suo ‘secondo primo film’. Per lui era come un ritorno ad una forma più classica, se possiamo usare questo aggettivo per parlare di Godard. Ma l’idea per Si salvi chi può venne dopo un lungo periodo dopo che stava lavorando a progetti molto più sperimentali e politici.

L’attrice racconta anche dell’enorme opportunità di lavorare con un regista del calibro di Godard: “Condividere un momento della propria vita da attrice con Jean-Luc Godard è un’esperienza eccezionale. Non me la sarei di certo persa. Ho fatto due film con lui e sono stati dei momenti speciali della mia vita“. E ricordando gli ultimi lavori del regista, Isabelle Huppert continua dicendo: “Li trovo travolgenti, interessanti e premonitori come sempre. Fino alla fine si è interrogato. Era un visionario. È per questo che ora siamo tutti un po’ orfani ora che se n’è andato“.

Fonte: Variety