Ischia Film Festival 2019: Alessandro Borghi vuole un film su Giulio Regeni
Alessandro Borghi all'Ischia Film Festival 2019 ha parlato non solo dei suoi progetti futuri, ma anche di quelli che vorrebbe realizzare...
Alessandro Borghi, dopo Sulla mia pelle, si rivela ancora interessato alle storie attuali del nostro Paese: ecco che cosa ha detto l’attore premiato durante l’Ischia Film Festival 2019
È l’ultima serata all’Ischia Film Festival 2019 e tra i premiati c’è stato anche Alessandro Borghi, recentemente interprete di Stefano Cucchi in Sulla mia pelle di Alessio Cremonini. L’attore romano ha incontrato il pubblico per presentare quello che è stato tra i lavori più importanti della stagione cinematografica, ringraziando innanzitutto il pubblico:
Leggi anche: Ischia Film Festival 2019: premiato l’attore Alessandro Borghi
Grazie per essere qui, perché il tempo dedicato al cinema è sempre tempo ben speso.
Il ruolo di Stefano Cucchi è stato estremamente difficile per l’attore:
Naturalmente è stato difficile, e l’ho preparato nel momento professionale più intenso della mia vita. Quando ho iniziato a dimagrire per entrare nel ruolo di Stefano stavo girando Il primo re, e continuavo a pensare come avrei dovuto affrontare il ruolo e il film. Poi a un certo punto ho smesso e tutto è venuto fuori. Credo che Sulla mia pelle sia un film bellissimo, mi ha cambiato la vita e la percezione di questo mestiere, ed è arrivato nel momento in cui mi sentivo maturo per affrontare questa storia, anche per la sua responsabilità sociale. Dopo è successo di tutto, dalle proiezioni clandestine al processo, m è avere sempre visto persone sedersi vicine per condividere un pensiero, anche se non era lo stesso, mettendo tutto sul tavolo alla fine. Perchè per essere umani bisogna solo essere messi al mondo, il giudizio sulle persone porta solo cose negative.
Alessandro Borghi continua ad affrontare delle sfide:
La paura in questo mestiere ha un ruolo fondamentale, perchè mi fa esigere un certo grado preparazione e me lo fa superare, senza accontentarmi e arrivando sempre al massimo delle mie possibilità. In questo modo affronto ogni ruolo sereno.
Alessandro Borghi è selettivo per i ruoli da interpretare:
Nella testa di ogni attore si innesca un meccanismo di autodifesa. Il mio è quello di avere deciso di fare solo cose che ritengo belle per me. Da qui arrivano Stefano Cucchi, Il più grande sogno, Fortunata. E arrivano tutti dalla prima lettura della sceneggiatura, dalla prima impressione che ho del personaggio che sarà identico a come lo porterò sul set. Faccio questo mestiere da tredici anni e per dieci ho fatto televisione brutta, che è poi la maggior parte della televisione italiana. Ma è stata una palestra, oggi sono in forma perfetta per fare solo cose belle. Non faccio mai cose studiate a tavolino. Mi chiedono spesso perché non faccio commedie. Quando troverò una commedia che mi piace alla prima lettura la farò.
Scelte che lo hanno portato anche a trasformarsi in Stefano Cucchi:
Mi sono chiesto come fosse, e quante persone come lui ho conosciuto. Tantissime, mi sono detto. Stefano è cresciuto in posti che ti costringono a vivere in una maniera e a convivere con molti sbagli, gli stessi posti dove sono cresciuto io, e molti amici me li sono persi per strada. Da tutte queste esperienze è nato il mio Stefano Cucchi, pensando di avere la possibilità di riportarlo in vita per un’ora e quaranta minuti. Ma dovevo conoscerlo, essere lui. E mi ci sono immerso, anche rischiando, finchè non mi sono visto e sentito pronto. Ma di avercela fatta l’ho capito solo al primo ciak.
Nel corso degli anni ha lavorato e incontrato con numerosi colleghi e amici:
Sono Valerio Mastandrea, Luca Marinelli, sono persone come me. I miei genitori sono i miei eroi da sempre, anche perché mi hanno permesso di crescere a contatto con la strada senza commettere errori, nonostante avessi molti esempi molto vicini di ciò che ti porta su una strada da cui non torna indietro. Guardarli da una certa distanza mi ha salvato e mi ha fatto capire come funzionano quelle dinamiche, e quando lo capisci, puoi interpretare qualunque ruolo. Non è difficile interpretare un borghese, è difficile interpretare quelli che vengono allontanati da tutti.
Un gruppo di amici ci ha regalato Non essere cattivo:
Un regalo che non so chi ci ha fatto. Incrociare Claudio per gli ultimi sei mesi della sua vita è stata una benedizione. Non essere cattivo ce lo portiamo addosso. In questi mesi qualcuno ha fatto un documentario sulla vita di Claudio. Luca era a Londra per lavoro, io a Roma, Valerio era già qui a Ischia, ne abbiamo visto qualcosa stando separati ed è stata un’emozione indescrivibile. E anche per questo mi dico grazie a Dio non succederà mai più, perché deve restare tutto così, è stato il più grande gesto d’amore che ho ricevuto nella mia vita.
Dopo aver interpretato Stefano Cucchi, Alessandro Borghi vuole continuare ad interpretare dei ruoli caldi nella storia recentissima del nostro Paese:
So che sarà difficile fare un altro film come Sulla mia pelle. Non posso entrare nei dettagli, ma per esempio quello che è successo con la Sea Watch è situazione identica a un fatto accaduto durante la seconda guerra mondiale e su cui sto lavorando. E poi, voglio fare un film sulla vicenda di Giulio Regeni, perché non mi va giù. Giulio l’hanno fatto sparire e nessuno se ne assume la responsabilità in nome della diplomazia. Ma la diplomazia va meritata. Ho girato tanti produttori, ho anche detto che sono disposti a produrlo io stesso, ma ho trovato una situazione difficile, almeno in questo momento. Ma abbiamo già dimostrato quale può essere la forza del cinema e sono sicuro che ci saranno tante altre persone che proveranno a raccontare queste storie. Non c’è niente con il potere di empatia immenso del cinema e può raccontare la verità.