IT: Capitolo Due – lo sceneggiatore sulle difficoltà dell’adattamento
Gary Dauberman, sceneggiatore di IT: Capitolo 2, ha rivelato qual è stata la più grande difficoltà nel trasporre il romanzo a film.
Gary Dauberman, che ha scritto IT: Capitolo Due, basato sul romanzo di Stephen King, ha parlato della più grande difficoltà incontrata nell’adattare il celebre libro
A quanto pare, la più grande difficoltà di Gary Dauberman, nell’adattare IT: Capitolo Due, è stata quella di soddisfare King e, allo stesso tempo, preservare il più possibile lo spirito dell’opera originale durante la sua trasposizione sullo schermo.
“Ci sono un sacco di cose difficili, ma più che altro è tutta questione di montaggio… beh lo sapete, non è possibile inserire alla fine tutte quelle f****** scene grandiose” ha detto Dauberman a CinemaBlend. “Sapete, dicono sempre che devi disfarti delle cose a cui tieni di più. Quelle scene sono le mie creazioni adorate, le amo, ma sono anche un fan sfegatato dei libri. Quindi è difficile prendere una decisione, del tipo ‘Okay, beh questa cosa mi piace davvero tanto, ma questa la amo. C’è un modo per prendere le due idee lì e metterle da qualche altra parte?’. È una di quelle cose in cui ho cercato di preservare il più possibile il libro, lo spirito del libro e il motivo per cui funzionasse“.
IT: Capitolo Due – il secondo film sarà molto più sanguinoso del primo!
Proprio per il fatto che i romanzi di King “funzionano così bene” e detengono delle idee forti, il compito principale diviene conservare ciò che funziona, quando si passa alla trasposizione in live-action della fonte: “Voglio dire, ci sono libri là fuori che hanno dei concept grandiosi, ma non vengono messi in scena molto bene. Quindi dici, ‘Beh, mi piace l’idea, quindi mi limiterò a seguirla in un certo senso“.
King, che ha elogiato il primo capitolo di IT, ma ha criticato La Torre Nera, è colui che Dauberman spera di soddisfare di più col suo lavoro. “Poter far parte del team che porta tutte queste cose sul grande schermo è stata un’esperienza degna di nota, e un grande divertimento. Spero solo che, alla fine, a Stephen King piaccia. Se lui è soddisfatto, allora sono sereno. In un certo senso è quello per cui ho lavorato” ha detto Dauberman.