J.K. Rowling si difende dalle accuse per i suoi tweet anti-trans
J.K. Rowling ha condiviso un saggio come risposta alle accuse di transfobia per via dei suoi messaggi considerati anti-trans
Ormai da giorni, tra gli argomenti di discussione che più animano il popolo del web spicca la bufera mediatica che ha visto protagonista J.K. Rowling, la scrittrice che ha raggiunto la popolarità internazionale grazie alla serie di romanzi sul mago più amato della letteratura e del cinema, Harry Potter. Ma se il personaggio interpretato da Daniel Radcliffe ha fatto sì che la scrittrice venisse amata all’unanimità da intere generazioni di fan, le sue uscite sui social hanno spesso fatto storcere il naso ai suoi seguaci. L’ultimo esempio riguarda i tweet condivisi da J.K. Rowling su Twitter nei giorni scorsi, riguardanti le persone transessuali.
Un polverone che ha spinto diverse personalità dello spettacolo, compresi Daniel Radcliffe e Eddie Redmayne, a schierarsi contro la scrittrice, sottolineando come le donne transessuali siano donne e basta. A distanza di tre giorni dall’esplosione delle polemiche, J.K. Rowling ha scelto di parlare e di difendersi dalle pesanti accuse rivoltegli da ogni parte del globo. La scrittrice britannica ha pubblicato un saggio di 3.600 parole sul suo sito web, dove ha voluto raccontare del suo matrimonio violento, definendosi “una sopravvissuta” agli abusi domestici e alle aggressioni sessuali“.
Sto menzionando queste cose ora non nel tentativo di raccogliere la simpatia altrui, ma per solidarietà con l’enorme numero di donne che hanno storie come la mia, che sono state definite bigotte per le loro preoccupazioni.
All’interno di questo post, Rowling ribadisce il suo sostegno alla comunità trans, ma espone anche le sue “cinque ragioni per essere preoccupata per il nuovo attivismo trans”. Gran parte del saggio è dedicato alla dissezione di queste ragioni e alla sua interpretazione dell’attivismo trans, che Rowling considera essenzialmente pericoloso.
Un numero enorme di donne è giustamente terrorizzato dagli attivisti trans; lo so perché così tante persone si sono messe in contatto con me per raccontare le loro storie.
Fondamentalmente, Rowling spiega che desidera riaffermare la sua posizione senza raccogliere ulteriori accuse online per le sue convinzioni. Conclude il saggio con questo:
Tutto ciò che chiedo e tutto ciò che voglio è che un’empatia simile, una comprensione simile, sia estesa a molti milioni di donne il cui unico crimine è il volere che le loro preoccupazioni vengano ascoltate senza ricevere minacce e molestie.
Ha poi raccontato di come inizialmente si sia interessata alle questioni trans come ricerca per i suoi romanzi polizieschi di Cormoran Strike, pubblicati sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith. La Rowling afferma che, nel corso della sua ricerca, mentre stava facendo screenshot di “commenti che mi interessavano” sull’argomento, ha “distrattamente” apprezzato un tweet, azione che la Rowling afferma essere stata usata come “prova di un pensiero sbagliato, ed è da lì iniziato un basso livello persistente di molestie”.
C’è da dire che il tweet in questione si riferiva alle donne transgender come “uomini in abiti”, ma su questo la scrittrice non ha detto nulla. Nel suo saggio, l’autrice afferma di aver deciso di seguire l’account Twitter di Magdalen Burns – la defunta femminista lesbica nota per una serie di video di YouTube in cui parlava regolarmente della sua convinzione che “le donne trans sono uomini” – perché voleva contattare direttamente Burns.
Tuttavia, poiché Magdalen era una grande sostenitrice dell’importanza del sesso biologico e non credeva che le lesbiche dovessero essere chiamate bigotti per non uscire con donne trans con peni, i punti sono stati collegati nelle teste degli attivisti trans di Twitter e da lì è iniziato tutto, scrive la Rowling.