Jake Gyllenhaal: “essere legalmente cieco mi ha aiutato nella carriera”

La star di Brokeback Mountain e tanti altri film memorabili racconta la sua particolare condizione e il modo in cui ha influito sulla sua carriera.

Jake Gyllenhaal non vede nulla la mattina, appena svegliato. Persiane chiuse? Ancora indolenzito? Nulla di tutto ciò, il problema ha radici ben più profonde e serie. Il divo di Hollywood, attualmente protagonista della nuova serie Presumed Innocent su Apple TV+, è legalmente cieco, come da egli raccontato all’Hollywood Reporter. Ciò che tante persone considerano un impedimento, secondo il diretto interessato è stato un punto di forza, un aiuto nella carriera. Gli piace pensare di avere dei vantaggi.

Jake Gyllenhaal è “legalmente cieco”: la testimonianza dell’attore

Jake Gyllenhaal legalmente cieco - Cinematographe.it

Quando al mattino gli è impossibile osservare il panorama circostante, prima di indossare gli occhiali, sente di poter essere in pace con sé stesso. L’assenza di distrazioni gli permette di ascoltare le proprie sensazioni, i propri stati d’animo. Spesso abbiamo la cattiva abitudine di dimenticarci chi siamo, perché troppo concentrati su quanto ci accade intorno. Nel caso di Jake Gyllenhaal, la situazione è ben diversa. All’età di 6 anni aveva peraltro l’occhio pigro, disturbo poi risolto, mentre per vedere necessita di lenti molto forti o, in alternativa, un paio di occhiali “dalle lenti spessi spesse come i tappi delle bottiglie di Coca-Cola”.

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Jake Gyllenhaal ha 20/1250 di diottrie secondo il sistema americano. Dunque, quello che le persone comuni riescono a scorgere alla distanza di 1250 piedi (un piede equivale a 30 cm), lui deve averlo in un raggio entro 20 piedi . La disabilità gli ha consentito di calarsi al meglio nei personaggi che gli sono stati affidati nel corso della sua longeva e illustre carriera. Ad esempio, nel dramma sportivo Southpaw si è tolto le lenti per costringersi ad ascoltare più da vicino in una scena drammatica. Per quanto riguarda gli occhiali, li indossa prendendo ispirazione da Paul Newman, che li portava pure appesi all’orecchio.

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