James Belushi: “fumare Marijuana avrebbe potuto salvare la vita a mio fratello John”
Se avesse fumato marijuana, il compianto John Belushi sarebbe ancora qui con noi: ne è certo il fratello Jim
James Belushi, protagonista della sitcom La vita secondo Jim, ha abbandonato le scene da qualche anno a questa parte. Difatti, l’attore ha preferito allontanarsi dal mondo dello spettacolo per intraprendere la carriera nell’imprenditoria. Nello specifico, è proprietario di una piantagione di marijuana in Oregon che vende pure per scopi medici.
James Belushi: la sconvolgente rivelazione sul fratello
A tal riguardo, nel corso di un intervento riportato da Fox News, James Belushi ha sottolineato come, secondo lui, la marijuana a fine medico avrebbe potuto salvare il compianto fratello John, morto in tragiche circostanze il 5 ottobre 1982, a seguito di un’overdose di droga.
A detta di James Belushi, il fratello John soffriva di CTE (encefalopatia traumatica cronica). Era un giocatore di football, un difensore centrale, capitano del team, all-state e all-conference. E per quattro anni ha sbattuto la testa, ha spiegato Jim. Il football americano è uno sport di contatto, molto intenso e fisico.
John Belushi – ha proseguito il fratello James – ha ottenuto il maggior numero di placcaggi al liceo e spesso gliele hanno suonate. Ci sono state parecchie commozioni cerebrali. Ma lo staff non voleva sentirne parlare. Gli chiedevano dove stesse il problema, prima di ordinargli di precipitarsi in campo. L’ultimo anno ha avuto delle convulsioni a casa loro e non capivano cosa avesse.
L’interprete ha aggiunto che nessun test fu in grado di stabilire i fattori scatenanti le convulsione e i benefici di cui John avrebbe beneficiato trovando nella marijuana una cura soddisfacente.
Durante il college, la cannabis era per lui una medicina. Ma allora la droga era tutta posta sullo stesso piano. James Belushi crede alla tesi sostenuta da Dan Aykroyd secondo cui John sarebbe ancora vivo oggi, se avesse fumato. Sono dell’opinione che la cannabis medicinale lo avrebbe davvero potuto aiutare con quel CTE, quella sofferenza. E attualmente – ha concluso Jim – è uno dei suoi obiettivi in veste di imprenditore.