James Bond donna? Un’idea nata 70 anni fa
L'idea di uno 007 donna era già previsto 70 anni fa e la candidata al ruolo era una leggendaria premio Oscar!
Probabilmente, una delle controversie più assurde – ce n’è una ogni settimana – che ha colpito il dibattito cinematografico negli ultimi anni è quella relativa a No Time to Die e al modo in cui l’attrice Lashana Lynch è diventata la prima donna a vestire lo status di 007 nella storia della saga incentrata sulle avventure dell’iconica spia britannica.
Il mio nome è Bond, Jane Bond
Quando la possibilità di avere uno 007 donna venne suggerita – e ancora di più quando effettivamente avvenne – furono in molti ad alzare in aria i pugni in segno di dissenso, in pieno stile Nonno Simpson, chiedendo vendetta sull’attuale cultura cosiddetta “woke” che, secondo loro, sta rovinando Hollywood. Ma, in un inaspettato colpo di scena, abbiamo appreso che la prima volta che venne presa in considerazione l’idea di avere un James Bond donna fu circa 70 anni fa.
Nella biografia di Ian Fleming, padre di James Bond, l’autore Nicholas Shakespeare ha rivelato che il produttore dell’originale Casino Royale Gregory Ratoff immaginava una donna nel ruolo principale, prendendo in considerazione l’attrice Susan Hayward – vincitrice dell’Oscar per Non voglio morire – come la grande candidata numero uno per la parte.
“Dalla metà degli anni Cinquanta furono contattati molti attori famosi. Gregory Ratoff ebbe la sorprendente idea di far interpretare Bond a una donna, Susan Hayward. Ian Fleming aveva considerato diverse possibilità, da Richard Burton (‘penso che Richard Burton sarebbe di gran lunga il miglior James Bond’), a James Stewart (‘Non mi dispiacerebbe affatto che fosse Bond, se riuscisse ad anglicizzare leggermente il suo accento’), a James Mason (‘Potremmo doverci accontentare di lui’).”
Dopo aver avuto nel mirino attori come Cary Grant, Dirk Bogarde, Rex Harrison e Roger Moore – che poi sarebbero comunque finiti nei panni di 007 – Sean Connery ha ottenuto lo status di doppio zero, per la sfortuna di Ian Fleming, a cui proprio non piaceva: “Non è affatto la mia idea di Bond, voglio solo un uomo elegante, non questo criminale.”
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