James Bond: il regista di Casino Royale ha condiviso la sua opinione sulla morte di 007
Martin Campbell, che ha diretto anche Pierce Brosnan in GoldenEye, ha riportato qualche riflessione riguardo la decisione di uccidere l'agente britannico.
James Bond è un personaggio leggendario della letteratura che, rapidamente, è diventato una vera e propria leggenda del cinema mondiale. Tutto è cominciato nel 1953, quando Ian Fleming ha pubblicato il primo romanzo della saga, Casino Royale, dando inizio il mito, che ha iniziato a diffondersi solo qualche anno più tardi visto che all’inizio la fama del personaggio non è esplosa come avrebbe dovuto. Il 1962 è invece l’anno del debutto dell’agente segreto sul grande schermo con Sean Connery ad incarnarlo in ben 6 film differenti. Nel corso degli anni si sono susseguite altre star ad incarnare la figura, da George Lazenby a Roger Moore, da Timothy Dalton a Pierce Brosnan fino ad arrivare a Daniel Craig, l’ultima incarnazione.
James Bond è nato, a livello cinematografico, nel 1962
Ebbene, all’interno di No Time to Die, l’ultimo film di 007, abbiamo assistito ad un evento insolito visto che l’incarnazione di Craig del personaggio non ha semplicemente lasciato il posto ad un altro attore, ma 007 muore in maniera definitiva. Una rottura decisamente molto particolare visto che, fino ad ora, per quanto fossero cambiati più attori, non avevamo mai assistito alla scomparsa dell’elegante spia inglese. Ebbene, secondo un regista della saga, ovvero Martin Campbell (dietro il primo film di Pierce Brosnan, GoldenEye e il primo di Craig, Casino Royale), non ci sarebbero affatto problemi con questa scelta, come ha comunicato direttamente al The Daily Express.
“Ad essere onesti, per me andava bene. Viene ucciso, il che va bene perché quando faranno il prossimo Bond, ignoreranno completamente il fatto che è stato ucciso e Bond andrà avanti. È così semplice. Non è richiesta alcuna spiegazione, vero? Daniel Craig era Bond e ora il ragazzo successivo è vivo. Non avranno problemi con quello.”
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