Ecco cosa James Mangold (Logan) pensa delle scene post-credits
James Mangold, il regista di Logan, non ha peli sulla lingua riguardo alle scene post-credits che ormai sono di moda. Scopriamo cosa ha dichiarato il regista.
Il regista di Logan, James Mangold, ha rivelato di non essere un grande fan delle scene post-credits, confessando senza peli sulla lingua la sua netta opinione.
Storicamente le scene post-credits non sono qualcosa di nuovo: I Muppet del 1979, L’aereo più pazzo del mondo del 1980, e Una pazza giornata di vacanza del 1986 ne avevano alcune, così come per esempio Deadpool del 2016. Ovviamente la popolarità di questo genere di scene è aumentata grazie all’Universo Cinematografico Marvel – iniziando con Iron Man del 2008, quando è stato mostrato, nella scena dopo i credits, Nick Fury intento a scovare Tony Stark. A quanto pare, James Mangold, però, non apprezza assolutamente tali scene.
Il regista è stato abbastanza chiaro sul fatto di non essere un grande appassionato delle scene extra alla fine dei film (nonostante siano anche in Logan – The Wolverine):
“Confermano ciò che il pubblico già sa, e inoltre collegano il mio film con altri maledetti prodotti, vendendo in un certo senso un altro film, mentre tu stai facendo il tuo film. Trovo tutta questa m***a maledettamente umiliante. Inoltre, il pubblico chiede queste scene alla fine dei credits, quando queste scene sono già state sviluppate all’inizio per film che fanno schifo. Queste scene vengono messe alla fine per risollevare la valutazione del film, soprattutto quando questo non è in grado di finire con un qualcosa di suo.
Ora ovviamente abbiamo abituato il pubblico a queste scene bonus alla fine dei credits. È f**********e umiliante. Significa che non sai portare a termine il tuo maledetto film. Anche se ci sono 100,000 utenti di twitter che scommettono su quale f*****a scena ci sarà dopo i f*****i credits. Per me è imbrogliare, ma purtroppo esistono tante altre cattive abitudini che mi sconvolgono, e che sono invece diventate una regola: a partire dal modo in cui vengono realizzati i film. Mi fa paura far parte di quelle persone che hanno inserito delle scene dopo i credits. Tutti mi danno le pacche sulla schiena, per dirmi che ho fatto un buon lavoro, e io mi sento uno schifo, perché so di aver imbrogliato: è la cosa che più odio“.
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