È morto Jean-François Stévenin, star della Nouvelle Vague
Volto essenziale del cinema francese, l'attore e regista Jean-François Stévenin è morto martedì 27 luglio 2021 a 77 anni.
Addio a Jean-François Stévenin, prolifico attore e regista francese
Volto imprescindibile della produzione cinematografica francese, attore visto in quasi 200 film, telefilm, serie TV e cortometraggi, regista di tre lungometraggi e padre di una nuova generazione di attori (è il padre degli attori Robinson Stévenin, Salomé Stévenin, Sagamore Stévenin e Pierre Stévenin), Jean-François Stévenin è morto martedì 27 luglio 2021 a Nueilly-sur-Seine, dopo aver “combattuto” secondo i commenti riportati dai suoi parenti all’AFP. Al momento non è chiara la causa del decesso. Uno degli ultimi film che ha girato, Illusions perdues di Xavier Giannoli e tratto da Balzac, sarà presentato in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia il prossimo settembre.
Studente all’HEC e appassionato di cinema, Jean-François Stévenin si è laureato con una tesi sull’economia del cinema. Dopo essere andato a Cuba per uno stage in un servizio fotografico, ha imparato sul campo e ha svolto diversi mestieri, dal tecnico all’assistente alla regia. Tra i suoi primi film ricordiamo Out 1: Spectre (1970) di Jacques Rivette, L’Enfant sauvage (1970), Une belle fille comme moi (1972) e La nuit americaine (1973), tre film di François Truffaut. Ma è stata la sua interpretazione di Monsieur Richet, dello stesso regista, in L’Argent de poche, nel 1975, a dare una spinta alla sua carriera. Ha girato più volte con i grandi nomi del cinema francese: Truffaut, Rivette, ma anche Bertrand van Effenterre, Jean-Pierre Mocky, Bertrand Blier, Robert Enrico e Laetitia Masson.
Nel 1978 l’attore è andato per la prima volta dietro la macchina da presa e ha diretto il suo primo lungometraggio, Le Passe-montagne. Nel 1980 l’attore francese vola negli Stati Uniti per I mastini della guerra di John Irvin. Reciterà inoltre in Fuga per la vittoria di John Huston, al fianco di Michael Caine e Sylvester Stallone.
Al ritmo di tre film all’anno, Jean François Stévenin cementifica la sua carriera come icona del cinema francese negli anni Ottanta. Inizia dunque a lavorare con grandi nomi come Jacques Demy, Jean-Luc Godard, Bertrand Blier e Catherine Breillat, tra gli altri. Attore inclassificabile, Stévenin alterna, negli anni ’90, thriller con Le Grand pardon II di Alexandre Arcady, e film intimi come Les Aveux de l’Innocent di Jean-Pierre Améris. Nel 2002 dirige il suo terzo lungometraggio, la commedia drammatica Mischka, in cui ha diretto Salomé Stévenin e Robinson Stévenin. Nell’ultimo decennio ha alternato televisione e cinema, continuando a girare suoi lavori.