Buon Compleanno Jennifer Jason Leigh: le 10 migliori interpretazioni dell’icona del cinema anni ’90
Spesso, ingiustamente, sottovalutata, Jennifer Leigh ha regalato tante prove memorabili, degne di un talento versatile come pochi altri.
Le dieci migliori performance di Jennifer Leigh sul set
Il fatto più sconvolgente della carriera di Jennifer Jason Leigh non è la sua filmografia estremamente varia e nemmeno l’approccio adottato per immergersi a pieno nelle parti affidati. No, a lasciare davvero sbigottiti è che le ci siano voluti oltre tre decenni per raggiungere la consacrazione. Nata il 5 febbraio 1962, ha dovuto sgomitare parecchio nell’industria di Hollywood. Ciò fino a quando Quentin Tarantino non l’ha scritturata in The Hateful Eight. In onore della sublime interprete, diamo un’occhiata alle sue 10 migliori performance sul grande schermo (non aspettatevi quindi alcuna serie, compreso Atypical!).
Ultima fermata Brooklyn (1989)
Il personaggio di Jennifer Jason Leigh, la prostituta Tralala, domina ogni scena con una sessualità feroce che monopolizza l’interesse del pubblico lungo l’intera durata di una pellicola dal forte fascino oscuro. Sarebbe stato facile limitarsi a stereotipi della Vivian di Pretty Woman, ma Leigh va oltre, nella sua caratteristica combinazione di forza e vulnerabilità allo stesso tempo.
Inserzione pericolosa (1992)
In una delle sue prestazioni di spicco, Jennifer Jason Leigh si cala nelle vesti di una stalker psicotica ossessionata da Bridget Fonda in Inserzione pericolosa. Il titolo in sé non brilla per originalità, ma il talento di ambedue eleva il materiale da film di serie B in uno estremamente divertente e persino inquietante.
America oggi (1993)
I lungometraggi di Robert Altman sono solitamente caratterizzati da straordinari cast e dalla capacità di dividere equamente le luci dei riflettori tra di loro. In America Oggi si supera con 22 volti principali. Jennifer Jason Leigh si dedica parecchio alla preparazione e nei panni di un’operatrice di telefono erotico non fallisce.
Mister Hula Hoop (1994)
Battendo sia Winona Ryder sia Bridget Fonda per l’ambita parte dell’intraprendente giornalista Amy Archer in Mister Hula Hoop, Jennifer Jason Leigh ripaga a pieno la fiducia dei fratelli Coen (non ancora saliti allo status di star planetarie). La donna incarna lo stesso spirito ammirato altrove. I tic fisici e vocali danno l’impressione che provenga da un universo parallelo.
Mrs. Parker e il circolo vizioso (1994)
In uno dei ruoli maggiormente ambiziosi, Leigh interpreta l’icona letteraria Dorothy Parker nella biografia Mrs. Parker e il circolo vizioso di Alan Rudolph. Dietro le battute taglienti e la satira feroce, si maschera una cruda vulnerabilità, racchiusa magistralmente dall’attrice, permettendo gradualmente alle crepe nell’armatura di Parker di emergere attraverso della tagliente spavalderia.
L’ultima eclissi (1995)
Kathy Bates ha definito la sua potente prova ne L’ultima eclissi il lavoro del quale va maggiormente fiera, perciò comprensibilmente le attenzioni si focalizzino soprattutto su di lei. Eppure, il modo in cui Jennifer Jason Leigh impersona la figlia è altrettanto notevole. Il rapporto messo in scena, pieno di profondo e amaro risentimento, potrebbe essere fin troppo familiare per tante famiglie.
Georgia (1995)
Georgia è il film più personale di Leigh fino ad oggi – la sceneggiatura è stata scritta da sua madre, Barbara Turner – ed è facile capire il perché già nelle battute iniziali. Analogamente a Il matrimonio di mia sorella, la storia ruota attorno a una relazione litigiosa tra sorelle, ma Leigh è ben meno composta come Sadie, una mina vagante nel disperato bisogno di considerazione. Sebbene sia lei a possedere l’attitudine da “cattiva ragazza” degna di una rockstar, è Georgia (Mare Winningham) a sfondare nell’industria musicale, provocando una spaccatura. La sofferenza di Sadie viene alleviata solo dall’uso di droghe e alcol, per una sofferenza palpabile.
Il matrimonio di mia sorella (2007)
Il precedente sodalizio di Jennifer Jason Leigh con Noah Baumbach ha portato a due ruoli di alto profilo per lei alla fine degli anni 2000. Nel primo appare al fianco di Nicole Kidman, in un dramma familiare pregno delle tipiche nevrosi di un’opera di Baumbach. Chi è abituato ad ammirare la Leigh sotto le sembianze di personaggi tormentati rimarrà colpito dall’autocontrollo, esplorando i confini della tensione tra sorelle in una chiave spiacevolmente realistica.
The Hateful Eight (2015)
Trasformarsi in Daisy Domergue deve essere stato un compito arduo. La donna, membro privo di morale e razzista di una banda violenta, viene continuamente picchiata. Una personalità spregevole e magnetica la cui ferocia ruba la scena in uno degli ensemble più talentuosi di Tarantino. Sia che stia ridacchiando mentre il sangue le scorre sul viso o suonando una tenera canzone con la chitarra per intrattenere, è iconica, il che è valso finalmente a Jennifer Jason Leigh la prima candidatura agli Oscar.
Anomalisa (2015)
In pochi avrebbero previsto che un film in stop-motion avrebbe potuto avere fortuna al di fuori della commedia; tuttavia, Anomalisa è un pezzo fondamentale del cinema che ha rivoluzionato il modo in cui l’animazione viene percepita.
È impossibile immaginare che Lisa sia interpretata da qualcuno che non sia la Leigh. Potrà non essere fisicamente presente nel film, ma l’intenso ottimismo e la fragile autostima sono completamente intrecciati alla straordinaria performance vocale. L’umanità conferita è tanto straziante quanto illuminante.