Avete visto le unghie di Jeremy Renner? L’attore potrebbe soffrire di ippocratismo digitale

Che cos'è l'ippocratismo digitale, la malattia di cui sembra soffrire l'attore Jeremy Renner? Ecco quello che sappiamo!

Tra i volti più noti di Hollywood, il nome di Jeremy Renner negli ultimi giorni è balzato agli onori della cronaca per un incidente avvenuto nella sua proprietà al confine tra la California e lo Stato del Nevada. L’attore si è sottoposto a un intervento chirurgico dopo aver subito un trauma contusivo al torace e diverse lesioni ortopediche. “La famiglia di Jeremy desidera esprimere la propria gratitudine agli incredibili medici e infermieri che si prendono cura di lui, al Truckee Meadows Fire and Rescue, allo sceriffo della contea di Washoe, al sindaco di Reno City Hillary Schieve e alle famiglie Carano e Murdock”, si legge nella prima dichiarazione pubblica della sua famiglia. Vista la risonanza mediatica che il suo incidente ha ottenuto, sono emerse tante curiosità su Jeremy Renner, tra cui una particolare patologia da cui sembra affetto da diversi anni.

La malattia di Jeremy Renner

Jeremy Renner; cinematographe.it

Jeremy Renner potrebbe soffrire di una malattia chiamata ippocratismo digitale. Per chi non lo sapesse, l’ippocratismo digitale consiste nell’ingrossamento dell’ultima falange con unghie a vetrino d’orologio. In altre parole, si tratta di una deformazione ossea progressiva che si presenta in numerose malattie croniche. Le dita ippocratiche sono un segno che può essere associato a malattie polmonari, malattie cardiache, ipertiroidismo, anomalie vascolari del braccio colpito, timoma e talassemia.

Sebbene la malattia sia ancora in fase di studio, diversi studi hanno dimostrato che l’ippocratismo digitale è più presente nei forti fumatori. Può essere presente dolorabilità e talora versamento sinoviale a livello delle anche, dei polsi e delle ginocchia. Come terapia, è consigliata la terapia del dolore. Piccola curiosità: il nome della malattia deriva dal padre della medicina Ippocrate che per primo ha descritto tale patologia.