Jesse Eisenberg e l’ansia: gli inaspettati lati positivi del suo disturbo psicologico e ciò che avrebbe consigliato al se stesso più giovane
Non tutti i mali vien per nuocere, più o meno: ecco cosa racconta Jesse Eisenberg sulla sua ansia!
Jesse Eisenberg è un attore più che conosciuto a livello internazionale. Il suo volto ha dato vita a personaggi davvero molto particolari, che lo hanno caratterizzato come artista di grande fama. Di recente, però, l’attore ha rilasciato delle dichiarazioni secondo le quali afferma di avere una relazione decisamente peculiare con la sua ansia: ecco cosa ha detto.
Jesse Eisenberg e la sua ansia: un rapporto tutto particolare
Ci sono alcune situazioni che vengono schedate in partenza come totalmente negative. Ansia, frustrazione e timore sono senza dubbio tra queste, ma diciamo che c’è chi ha dato una visione differente di questi problemi. Tra coloro che si sono esposti c’è senza alcun ombra di dubbio l’attore classe 1983 Jesse Eisenberg, che ha affermato una cosa parecchio bizzarra: la sua ansia lo ha aiutato nella vita.
Non è sconosciuto il fenomeno del bullismo, sopratutto tra i banchi di scuola. Sono molti i ragazzi in tutto il mondo che hanno avuto a che fare con questo problema, rimanendone inevitabilmente scottati. Tra questi ultimi c’era anche, per l’appunto, Jesse Eisenberg, il quale, però, ha imparato ad utilizzare l’ansia come arma, piuttosto che come punto debole. L’attore ha infatti raccontato di aver imparato a prevedere il confronto con queste persone e ad arrivare ad essere pronto sempre e comunque, proprio perché a muoverlo era questa forte sensazione di ansia perenne.
Il terrore di incontrare, il giorno dopo a scuola, quel compagno che lo torturava quotidianamente lo portava ad arrivare preparato a questo evento e, quindi, a non farsi cogliere alla sprovvista e ad essere pronto allo scontro. L’ansia è descritta, oggigiorno, come una vera e propria patologia, che è stata diagnostica per l’appunto all’attore. Per questo motivo, vediamo che tutt’oggi il ragazzo si ritrova a fare i conti con questo disturbo quotidianamente, mattina, pomeriggio e sera.
Sempre durante queste dichiarazioni, il protagonista di Benvenuti a Zombieland ha confermato il fatto che la sua versione dodicenne non avrebbe mai pensato di arrivare fino a questi livelli e ad oggi quello che più avrebbe consigliato al se stesso del passato è di concentrarsi di più su cosa è vero ed importante, non sulle paranoie che lo hanno tanto tormentato. Negli ultimi tempi l’attore si è esposto parecchio anche durante campagne di sensibilizzazione nei confronti della salute mentale, affermando che questo concetto è stato per molto tempo stigmatizzato nel modo sbagliato.