L’avete riconosciuto? È stato bullizzato, ama Star Wars, ha origini italiane e parla perfettamente il mandarino
La sua dedizione alla causa è pari solo alla bravura al microfono.
Ha calcato i più importanti ring di wrestling nel mondo. Osannato, fischiato, infine consacrato a vera e propria leggenda della disciplina che gli ha dato (e a cui ha dato) tutto, John Cena è stato l’uomo copertina della WWE per oltre un decennio, catalizzando l’attenzione delle arene con o senza la cintura di campione alla vita.
Oggi lo definiscono il nuovo Arnold Schwarzenneger. Se raccoglierà davvero l’eredità di Terminator solo il destino lo sa, di certo gli inizi lasciano ben presagire. Sulle orme di The Rock, è già stato scritturato in saghe davvero illustri, come Fast & Furious e Suicide Squad. Ma andiamo a conoscere meglio, attraverso una serie di curiosità.
Curiosità che (forse) non sai su John Cena
John Cena, che può vantare origini italiane, britanniche e francesi, è stato vittima di bullismo durante i tempi della scuola. All’età di 11-12 anni era magrolino (un “fagiolo”, citando il re della Attitude Adjustment), perciò lo prendevano di mira. All’epoca trovava difficile apparire diverso.
Non assomigliava a nessun altro e ciò gli provocava sconforto. Eppure, si è rialzato in piedi per andare ad allenarsi in palestra, così da irrobustirsi e contrastare chi gli dava fastidio.
John Cena è un grandissimo fan di Star Wars, il franchise partorito dalla geniale mente di George Lucas, e spera di farne parte un giorno. Nel corso del tempo si è dedicato parecchio al sociale, realizzando oltre 500 desideri di Make-a-With, la fondazione inaugurata per esaudire i sogni di bambini affetti da malattie gravi.
In diverse occasioni ha confidato che, qualora non avesse sfondato nella WWE, gli sarebbe piaciuto diventare un allenatore di football per bambini. A conferma dell’impareggiabile spirito di abnegazione, dal 2016 ha intrapreso lo studio nel mandarino per promuovere la World Wrestling Entertainment in differenti territori e ha provato di saperlo parlare fluentemente durante una conferenza stampa in Cina.