John Landis sull’attuale clima cinematografico: “è in uno stato disperato”
Il leggendario film-maker dietro The Blues Brothers e Animal House ha detto la sua durante una recente intervista, in occasione del Taormina Film Fest.
John Landis è un famoso regista, sceneggiatore, attore, comico, produttore americano, nato il 3 agosto 1950 a Chicago. Parliamo di un famoso artista a tutto tondo del mondo cinematografico, tra i più famosi di Hollywood, che, nel corso della sua carriera, è riuscito a spaziare moltissimo, dimostrando le sue incredibili doti registiche e narrative. In particolare il film-maker ha esordito nel mondo della settima arte con Slok, nel 1973, per poi dedicarsi a progetti del calibro di Ridere per ridere (1977), Animal House (1978), The Blues Brothers – I fratelli Blues (1980), Un lupo mannaro americano a Londra (1981), Una poltrona per due (1983), Il principe cerca moglie (1988), Beverly Hills Cop III (1994) e molto altro ancora.
John Landis si è lanciato nel mondo del cinema nel 1973, con Slok
Un genio del cinema che manca, in realtà, da ben 13 anni, visto che il suo ultimo progetto (perlomeno cinematografico) risale al 2010 ovvero Ladri di cadaveri – Burke & Hare. Mentre è sicuramente un peccato vedere un autore del genere sempre più nelle retrovie, di recente l’artista è stato ospite al Taormina Film Fest, evento cinematografico italiano durante il quale, tra l’altro, è stato presentato in anteprima Indiana Jones e il Quadrante del Destino (proiezione alla quale il regista era presente). La rivista Deadline ha avuto la possibilità di intervistare John Landis che in realtà è stato molto caustico nel descrivere l’attuale clima cinematografico:
“ll sentimento è davvero il dolore per lo stato patetico in cui si trova l’industria cinematografica. Sai, tra lo streaming e la pandemia, è stato come un paletto nel cuore. Fa davvero male al business e continua a farlo. E ora c’è lo sciopero. Gli streamer sono davvero i veri cattivi.”
Che dire? Delle parole molto dure di John Landis che evidentemente segnalano, ancora di più, la sua profonda insofferenza nell’essere purtroppo fuori dal circuito da qualche anno a questa parte.
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