Julia Roberts e l’assurdo legame con Martin Luther King che cambiò per sempre la vita dell’attrice
Il web ha fatto eco a un aneddoto ancora poco conosciuto sull'attrice, ovvero che la famiglia di Martin Luther King "pagò" per la nascita di Julia Roberts.
Da alcuni giorni gli utenti di Twitter/X condividono aneddoti piuttosto folli in seguito alla domanda posta da questo account: “Quali sono le coincidenze più folli tra due cose o persone che hanno coesistito nella storia?” Tra i fatti sorprendenti – come il fatto che Nintendo è stata fondata lo stesso anno in cui è stata dipinta la Notte stellata di Van Gogh – c’è una vecchia storia rimasta pressoché sconosciuta e che lega la nascita di Julia Roberts nientemeno che a Martin Luther King.
La storia è nata originariamente da una conferenza tra Julia Roberts e la giornalista Gayle King, che ha sollevato l’argomento, cogliendo completamente alla sprovvista Roberts, che ha proceduto a spiegare i fatti. Negli anni ’60, sia i genitori di Martin Luther King che quelli di Julia Roberts (Walter Grady Roberts e Betty Lou Bredemus) vivevano ad Atlanta. I King volevano portare i loro figli a lezioni di recitazione, ma negli Stati Uniti fortemente segregati dell’epoca non erano ammessi da nessuna parte.
Poi trovarono i Robert, che avevano una scuola di recitazione e li accolsero a braccia aperte. La loro scuola di recitazione era l’unica in città ad ammettere ragazzi e ragazze di entrambe le razze e le famiglie diventarono amiche. Quando Betty Roberts rimase incinta, lei e suo marito si trovavano in grosse difficoltà finanziarie, e Martin e Coretta King hanno dato una mano a pagare i conti dell’ospedale.
Julia Roberts non ha mai incontrato Martin Luther King. L’assassinio di King avvenne appena 6 mesi dopo la sua nascita, ma lo stretto rapporto tra le famiglie, oltre a ciò che le azioni dell’attivista significarono per i movimenti civili negli Stati Uniti, ebbero una grande influenza sulla vita dell’attrice.
Insieme alla sua prolifica carriera come artista, Julia Roberts è sempre stata una strenua sostenitrice dei diritti civili, partecipando a numerose iniziative attiviste come la campagna #ShareTheMicNow o iniziative filantropiche come Conservation International, un’organizzazione che lotta per l’ambiente. Anche all’inizio della sua carriera fece innervosire molti americani quando affermò che le regioni meridionali del paese erano ancora razziste, dovendo ritrattare a causa della reazione dei conservatori.