Justice League: Jason Momoa sta con Ray Fisher nella faida con WB
La co-star in Justice League di Ray Fisher, Jason Momoa, sta dalla parte dell’attore nella lotta con Warner Bros.
Jason Momoa ha scelto con chi stare: col collega di Justice League Ray Fisher, che ha svelato al mondo ciò che accadeva dietro le quinte e non si è tirato indietro quando è stato il momento di rincarare la dose sugli abusi subiti mentre lavorava al cinefumetto. Momoa ha pubblicato un post con l’hashtag “#IStandWithRayFisher”.
La lotta di Fisher con la Warner Bros. si è intensificata venerdì scorso, dopo che l’attore interprete del personaggio di Cyborg ha pubblicato su Twitter questo post:
Quindi potete capire meglio quanto sia profonda e intricata la questione: dopo aver parlato di Justice League, ho ricevuto una telefonata dal presidente della DC Films in cui lui ha tentato di gettare acqua sul fuoco in riferimento a Joss Whedon e Jon Berg nella speranza che mi affidi a Geoff Johns. Non lo farò. A> E.
La Warner Bros. ha risposto venerdì sera tardi. Per chi non ne fosse ancora al corrente, tutto questo risale allo sfogo sui social media di Fisher datato 1 ° luglio 2020 in cui ha chiamato in causa Joss Whedon (che è intervenuto per assumere la direzione di Justice League dopo l'”abbandono” di Zack Snyder), dicendo che “Il trattamento sul set del cast e della troupe è stato grossolano, offensivo, poco professionale e del tutto inaccettabile. Ed è stato avallato in molti modi, da Geoff Johns e Jon Berg.” Non sono state fornite altre specifiche su come si è comportato Whedon, o su cosa sia stato specificamente subito da Fisher. Sulla scia dei post sui social, la WarnerMedia ha dichiarato alla stampa di aver aperto un’indagine per scoprire cosa è andato storto durante le riprese aggiuntive di Justice League.
Subito dopo il post di Fisher del venerdì, la Warner Bros. ha specificato che l’attore ha parlato con il capo della DC Films Walter Hamada e che l’attore aveva dei disaccordi con il team creativo di Justice League sulla sua interpretazione di Cyborg. Lo studio ha affermato di aver soddisfatto la richiesta di Fisher e di aver assunto un investigatore per indagare sullo svolgimento dei fatti. Fisher ha poi risposti dicendo che la WarnerMedia starebbe facendo di tutto per screditarlo e che l’intervista con il suddetto investigatore non si è conclusa perché “dovevo terminare l’intervista prima di entrare nei dettagli con lui … Ha cercato di portarmi sulla linea di pensiero, ma gli ho detto che avrei dovuto consultare la mia squadra prima di procedere. “