Justice League: Warner Bros. risponde alle accuse mosse da Ray Fisher
La Warner Bros. Pictures è in cerca di giustizia. Lo studio ha risposto alle diffamazioni dell'attore di Justice League Ray Fisher.
Warner Bros. finalmente risponde alle accuse mosse da Ray Fisher contro il regista di Justice League Joss Whedon e contro i suoi dirigenti. L’attore non vuole cooperare con gli investigatori
La Warner Bros. Pictures è in cerca di giustizia. Lo studio ha risposto alle diffamazioni dell’attore di Justice League Ray Fisher, in particolare per quanto riguarda la condotta del massimo dirigente della loro unità DC Films e l’inefficienza della loro indagine sui fatti accaduti sul set del loro film del 2017, in cui Fisher recitava nei panni di Cyborg.
WarnerMedia nega categoricamente le affermazioni di Ray Fisher secondo cui il capo della DC Films Walter Hamada ha tentato di “manomettere” le accuse mosse dall’attore nei confronti del regista del film, Joss Whedon, nel tentativo di alleviare i problemi tra i due. Lo studio inoltre afferma che Fisher non ha collaborato alle indagini che hanno avviato per suo volere.
Justice League: Ray Fisher accusa Joss Whedon di abusi sul set
La risposta è stata scatenata da un tweet di Fisher che includeva accuse rivolte al regista Joss Whedon e ai produttori cinematografici Geoff Johns e Jon Berg. “Durante le riprese di LA per Justice League, Geoff Johns mi ha convocato nel suo ufficio per sminuire e ammonire i miei (e quelli dei miei agenti) tentativi di rimostranze riguardanti la catena di comando non appropriata. Ha poi fatto una minaccia sottilmente velata alla mia carriera. Questo comportamento non può essere tollerato”, si legge nel tweet.
During the LA reshoots for Justice League, Geoff Johns summoned me to his office to belittle and admonish my (and my agent’s) attempts to take grievances up the proper chain of command.
He then made a thinly veiled threat to my career.
This behavior cannot continue.
A>E
— Ray Fisher (@ray8fisher) August 12, 2020
Ecco la risposta completa inviata da un portavoce della Warner Bros.:
A luglio, i rappresentanti di Ray Fisher hanno chiesto al presidente della DC Films Walter Hamada di parlare con il signor Fisher delle sue preoccupazioni durante la produzione di Justice League. I due avevano parlato in precedenza quando il signor Hamada gli aveva chiesto di riprendere il suo ruolo di Cyborg nel film The Flash di prossima uscita, insieme ad altri membri della Justice League. Nella loro conversazione di luglio, il signor Fisher ha raccontato i disaccordi che aveva avuto con il team creativo del film riguardo alla sua interpretazione di Cyborg, e si è lamentato del fatto che le revisioni della sceneggiatura suggerite non fossero state adottate. Il signor Hamada ha spiegato che le differenze creative sono una parte normale del processo di produzione e che lo scrittore/regista di un film alla fine deve essere responsabile di queste questioni. In particolare, il signor Hamada ha anche detto al signor Fisher che avrebbe esposto le sue preoccupazioni a WarnerMedia in modo che potessero condurre un’indagine.
Anche se il signor Fisher non ha mai sostenuto alcuna cattiva condotta perseguibile contro di lui, WarnerMedia ha comunque avviato un’indagine sulle preoccupazioni che aveva sollevato sulla rappresentazione del suo personaggio. Ancora insoddisfatto, il signor Fisher ha insistito affinché la WarnerMedia assumesse un investigatore di terze parti indipendente. Questo investigatore ha tentato più volte di incontrare il signor Fisher per discutere le sue preoccupazioni ma, ad oggi, il signor Fisher ha rifiutato di parlare con l’investigatore. La Warner Bros. resta impegnata nella responsabilità e nel benessere di ogni membro del cast e della troupe in ciascuna delle sue produzioni. Resta inoltre impegnato a indagare su qualsiasi accusa specifica e credibile di cattiva condotta, che finora il signor Fisher non è riuscito a fornire.