Kevin Feige spiega perché i film Marvel hanno scene post-credits

Una delle parti più attese nei film Marvel Studios sono le scene post-credits e Kevin Feige ha finalmente rivelato da dove nascono.

Quello che sarebbe poi divenuto un must nelle produzioni della compagnia fece il suo debutto in Iron Man. Nel film con Robert Downey Jr., dopo i titoli di coda, Samuel L. Jackson appariva nei panni di Nick Fury per spianare la strada agli Avengers e a quello che sarebbe divenuto uno degli universi cinematografici di maggiore successo.

Ma dove risiede l’origine di queste scene post-credits? Come Kevin Feige ha spiegato a SlashFilm, l’idea è scaturita dal suo animo nerd:

“Essendo un nerd di film, non volevo mai che finissero. Non voglio che l’esperienza… non importa se il film fosse bello o brutto, solo l’esperienza di essere lì al cinema, non volevo che finisse. Perciò rimanevo seduto per tutti i titoli di coda. Anche mia madre lo faceva. Leggevamo tutti i nomi e penso sia così interessante sapere cosa fanno tutti. Perciò rimanevo seduto per tutti i titoli di coda e a circa due terzi pensavo: ‘Oh, dovrei andarmene?’ Voglio dire, c’era quella volta in cui ti mostravano qualcosa in quel film. Pensavo che potesse esserci qualcosa anche in quello. E non c’era mai.”

Kevin Feige spiega perché i film Marvel hanno scene post-credits

Kevin Feige è andato avanti spiegando come l’idea di inserire Samuel L. Jackson alla fine sia arrivata solo a metà della produzione di Iron Man:

“Quando ho iniziato a fare film, ho pensato che sarebbe stato divertente farlo. Non abbiamo messo [la scena con Nick Fury] in mezzo al film perché pensavamo che avrebbe distratto la gente. Così abbiamo pensato di metterla alla fine dei titoli di coda per premiare quelli che come me da bambino erano rimasti fino alla fine.”

Insomma, una trovata che ormai è diventata una tradizione sempre più importante, che lascia spesso gli spettatori di fronte a nuove porte aperte per il futuro dei Marvel Studios.

Ormai immancabili, le scene post-credits sono presenti anche in Guardiani della Galassia Vol. 2, in cui è possibile ammirarne addirittura cinque.