Kevin Smith non è stupito delle critiche di Scorsese ai film Marvel
L'autore americano, grande amante dei fumetti, ha detto la sua sull'oramai nota diatriba.
Kevin Smith è un noto regista, sceneggiatore, attore, montatore, produttore, fumettista, comico, umorista e conduttore sia televisivo che radiofonico: insomma, una figura piuttosto eclettica del mondo dell’intrattenimento che principalmente viene ricordato per aver creato il personaggio di Silent Bob e aver realizzato Clerks – Commessi (1994), Dogma (1999), Red State (2011) e molti altri progetti. In particolare, il film-maker è un grande amante dei fumetti sia Marvel che DC e quindi non deve stupire che, all’interno di un suo podcast, racconta spesso la sua opinione sulle recenti produzioni fumettistiche al cinema e sul piccolo schermo.
Kevin Smith è un grande amante dei fumetti
Detto questo, in una recente intervista per Forbes, è stato chiesto a Kevin Smith cosa pensasse delle affermazioni che ha fatto tempo fa Martin Scorsese riguardo i cinecomic de La Casa delle Idee. L’iconico regista americano esponente della New Hollywood aveva infatti paragonato questo tipo di lungometraggi a dei parchi divertimenti, intendendo che sono prodotti d’intrattenimento puro. A proposito di questo ragionamento, Smith si è detto non stupito, visto e considerato che si tratta di un autore della vecchia scuola. Di seguito trovate le sue parole nel dettaglio.
Nella nostra cultura molto tribale, qualcuno come Martin Scorsese che si riferisce ai film di fumetti come parchi di divertimento e giostre nei parchi a tema rende infelici un sacco di persone che hanno trasformato film di fumetti nella loro vita negli ultimi 10 anni. Stai chiedendo ad un tizio che ha fatto Quei bravi ragazzi cosa pensa di Spider-Man, cosa pensi di ottenere? È un regista molto serio, ed è un uomo che ha una certa età e si è bloccato nei suoi modi. Non dovresti sorprenderti, questa è la sua risposta.
La riflessione di Kevin Smith è più che giusta e purtroppo, al momento delle dichiarazioni di Scorsese, non si è pesato a sufficienza il contesto di riferimento.