Kristen Stewart sul reboot di Charlie’s Angels: “Ho odiato fare quel film”

Kristen Stewart ha apertamente confessato di aver odiato girare il reboot di Charlie’s Angels del 2019 durante un’intervista con Variety. In un momento in cui gli intervistatori hanno chiesto alla star di leggere ed interpretare delle frasi dai suoi film, Stewart ha espresso cosa pensava realmente della pellicola.

Perchè Kristen Stewart ha odiato girare quel film?

La battuta in questione proveniva dalla scena di apertura di Charlie’s Angels, in cui Stewart interpreta il ruolo di Sabina. Qui afferma: “Sapevi che agli uomini ci vogliono sette secondi in più per percepire una donna come una minaccia rispetto a un uomo?”. E il suo commento è stato: “Odiavo questo film, non so cos’altro dire.”

Nonostante le recensioni contrastanti e i risultati al botteghino inferiori alle aspettative, Stewart è stata elogiata per il suo ruolo di Sabina. Nel video ha spiegato che, nonostante sembrasse una buona idea all’inizio, la realizzazione del film è stata un’esperienza che ha finito per disprezzare.

L’attrice ha espresso il suo rispetto per il trio originale delle Charlie’s Angels, Cameron Diaz, Lucy Liu e Drew Barrymore nei film del 2000 e del 2003, sottolineando che “non si possono toccare”. Kristen Stewart ha dichiarato di adorare quei film, confermando il rispetto per il lavoro delle attrici che l’hanno preceduta nel ruolo.

La regista del reboot, Elizabeth Banks, ha più volte discusso degli ostacoli incontrati durante la promozione del film e della difficoltà di gestire la narrazione mediatica. Ha spiegato che la percezione del film come un manifesto femminista ha portato a una perdita di controllo sulla narrazione, con i media concentrati sulla sua identità come regista donna piuttosto che sulla sostanza del film.

Inoltre, Banks ha riflettuto sulla tendenza dell’industria a incasellare i film con protagoniste donne, sottolineando la necessità di andare oltre le etichette di genere. La regista ha concluso dicendo che ha imparato la lezione riguardo alla percezione dell’industria cinematografica rispetto ai film con protagoniste donne, evidenziando l’importanza di affrontare le sfide e cambiare la narrativa.

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