La Chimera e Io Capitano tra i migliori film del 2024 secondo il New York Times

Io capitano di Matteo Garrone racconta l'Odissea dei cugini senegalesi Seydou e Moussa nel loro viaggio verso l'Italia

Secondo le critiche cinematografiche del New York Times, Manhola Dargis e Alissa Wilkinson, due film italiani hanno conquistato un posto tra i nove migliori del 2024: Io capitano di Matteo Garrone e La chimera di Alice Rohrwacher. Dargis e Wilkinson hanno lodato la tenerezza di Garrone e la bellezza rivelata da Rohrwacher, sottolineando come entrambi i registi siano riusciti a trasmettere profonde emozioni senza mai ricorrere a eccessi stilistici.

La Chimera classifica - cinematographe.it

La chimera di Alice Rohrwacher, ambientata negli anni Ottanta, segue Arthur, un predatore di tombe in cerca della sua amante scomparsa. Dargis ha apprezzato come il film riveli bellezza senza aggressività, avvicinandosi di soppiatto allo spettatore.

Io capitano di Matteo Garrone racconta l’Odissea dei cugini senegalesi Seydou e Moussa nel loro viaggio verso l’Italia. Dargis ha elogiato la tenerezza del tocco di Garrone, che riesce a evitare il sadismo d’essai mantenendo l’attenzione sui personaggi come persone a tutto tondo.

Gli altri film presenti nella lista del New York Times insieme a La Chimera

Hit Man – Killer per caso di Richard Linklater guida la classifica, raccontando la storia di Gary Johnson, un timido professore di filosofia che si finge sicario per la polizia, incontrando una casalinga che cerca di assumerlo. Wilkinson ha definito il film un esempio del divertimento cinematografico d’altri tempi.

Insieme a La chimera nella lista troviamo: Civil War di Alex Garland, ambientato in un futuro prossimo, che esplora il conflitto tra il governo federale e gli Stati secessionisti della California e del Texas. Dargis ha elogiato la performance di Kirsten Dunst, capace di esprimere il malessere dell’anima di una nazione.

Il regno del pianeta delle scimmie di Wes Ball segue lo scimpanzé Noa dopo un attacco al suo clan, evidenziando temi ricorrenti di fantascienza che, secondo Wilkinson, riflettono cicli storici.

Nella stessa lista con La chimera c’è Do Not Expect Too Much From the End of the World di Radu Jude. Una commedia che ritrae la Romania contemporanea attraverso il viaggio di Angela, un’assistente di produzione sboccata e critica. Dargis ha apprezzato il cambiamento di tono del film e la sua capacità di mappare il panorama geopolitico.

Late Night with the Devil dei fratelli Cairnes esplora il disperato tentativo del conduttore notturno Jack Delroy di aumentare gli ascolti del suo talk show soprannaturale. Wilkinson ha lodato il modo in cui il film stravolge il cameratismo televisivo.

Il male non esiste di Ryusuke Hamaguchi narra la storia di un costruttore che tenta di convincere gli abitanti di un villaggio rurale sui benefici di un glamping resort. Dargis ha elogiato la capacità del film di costruire un mondo intimo e riconoscibile attraverso frammenti di vita quotidiana.

Ryuichi Sakamoto: Opus di Neo Sora è un documentario che cattura il concerto finale del compositore giapponese Ryuichi Sakamoto. Wilkinson ha apprezzato lo spazio contemplativo creato dal film, senza contesto narrativo ma con una profonda atmosfera visiva.

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