La La Land: 5 motivi per vedere il musical di Damien Chazelle
Dopo un lunga attesa cominciata con la presentazione a Venezia 73 (qui la nostra recensione dal Lido), arriva finalmente nelle sale italiane La La Land, senza ombra di dubbio uno dei film più interessanti dell’intera stagione cinematografica. Dopo il folgorante Whiplash, il giovane regista Damien Chazelle (appena 32 anni) ha scelto ancora il mondo della musica, in particolare quella jazz, come sfondo di un suo film, cimentandosi in un musical di rara intensità emotiva e di strabiliante potenza visiva, con due protagonisti d’eccezione come Emma Stone e Ryan Gosling. Se gli innumerevoli elogi dal parte del pubblico e della stampa e l’interminabile serie di premi ricevuti dal film non vi hanno ancora convinto a fiondarvi in sala per vederlo a partire dal 26 gennaio, di seguito potete leggere i cinque motivi per cui La La Land è una pellicola decisamente imperdibile.
La La Land: un musical a tempo di jazz che rielabora la grande tradizione del genere
La La Land riesce a unire il rispetto alla grande tradizione hollywoodiana con una ventata d’aria fresca a un genere non facile come quello del musical. Tantissimi gli omaggi alla Hollywood di un tempo (fra gli altri Casablanca, Cantando sotto la pioggia e Gioventù bruciata), ma la storia d’amore e di speranza del film di Damien Chazelle poggia le proprie basi nella modernità, in un’America sempre più schiava delle proprie contraddizioni e delle proprie divisioni interne, in un Sogno americano sempre più utopico e fiaccato da disoccupazione e precarietà, al punto da rendere difficile, se non impossibile, perseguire i propri sogni e progettare un’esistenza solida ed economicamente indipendente.
La La Land e lo stile visivo di Damien Chazelle
Con La La Land, Damien Chazelle mette in piedi una pellicola che non è solo una gioia per il cuore e per l’anima, ma anche uno spettacolo visivo con pochi rivali nel cinema contemporaneo. A partire dalla strepitosa sequenza d’apertura, in cui il caotico e stressante traffico di Los Angeles viene travolto da un’onda di energia e vitalità con una delle sequenze di ballo migliori mai viste al cinema, il giovane cineasta americano imbastisce un sogno a occhi aperti curato nei minimi dettagli, traendo il meglio dalla splendida fotografia di Linus Sandgren, dagli sgargianti costumi di Mary Zophres e dalle location mozzafiato della Città degli Angeli,realizzando diverse sequenze da antologia, davanti alle quali è impossibile rimanere indifferenti.
Le strepitose prove di Emma Stone e Ryan Gosling
Una menzione speciale la meritano certamente i due protagonisti di La La Land, Emma Stone e Ryan Gosling. L’attrice centra quello che per intensità e importanza è certamente il ruolo più importante della sua ancora brevissima carriera, dimostrando una rara bravura non solo nella recitazione, ma anche nel ballo e nel canto. La Stone dà anima e corpo nella rappresentazione della sua Mia, superandosi con struggenti interpretazioni canore, irresistibili balli, ammalianti sorrisi e toccanti sguardi, che popoleranno per molto tempo sogni e ricordi degli spettatori di questa magistrale pellicola.
A stupire è anche la superba prova di Ryan Gosling, le cui doti interpretative sono troppo spesso sottovalutate a causa del suo irresistibile fascino. Dopo l’ottima prova brillante in The Nice Guys, l’attore canadese sorprende con un’interpretazione non facile (meritatamente premiata col Golden Globe al pari della collega Emma Stone), sempre in bilico fra dramma, romanticismo e commedia, superandosi nelle scene canore e ballerine e rendendosi più che credibile anche in quelle al pianoforte, grazie anche a lunghe sessioni di allenamento su tale strumento. La conferma del talento di un attore ancora giovane (appena 36 anni), ma che rappresenta già una certezza nel panorama hollywoodiano.
La memorabile colonna sonora di Justin Hurwitz
Un altro punto di forza di La La Land è certamente rappresentato il memorabile accompagnamento sonoro dell’amico di lunga data di Damien Chazelle Justin Hurwitz, già premiato con i Golden Globe per la migliore colonna sonora e per la migliore canzone originale, la brillante City of Stars. Come nel precedente Whiplash di Chazelle, la musica rappresenta la linfa vitale della pellicola e la sua classica ciliegina sulla torta. Le melodie di Justin Hurwitz accompagnano la pellicola nei momenti più frivoli e leggeri, enfatizzano quelli più intensi e diventano trascinanti nel travolgente finale, durante il quale anche per lo spettatore più freddo è scaltro è davvero difficile trattenere le lacrime.
Una Los Angeles fatata, teatro di grandi amori e sogni spezzati
Come suggerito dal titolo, la città di Los Angeles è una componente fondamentale di La La Land, al punto dal diventarne quasi un personaggio aggiunto. Damien Chazelle è abile nello sfruttare tante delle meraviglie della fabbrica dei sogni californiana, dalle suggestive panoramiche delle colline hollywoodiane al celeberrimo Osservatorio Griffith, passando ovviamente per i set dove viene realizzata la maggior parte delle nostre pellicole preferite. Il giovane regista, sfruttando anche le proprie esperienze personali, pone anche l’attenzione sul lato più oscuro e controverso di Hollywood, quello che ingloba persone piene di sogni e aspettative per sfruttarle fino al midollo e restituirle nella maggior parte dei casi alla vita reale, svuotate di energie e fiducia nel futuro. L’ennesima prova del carisma e della maturità di un regista che con La La Land ha centrato un istantaneo classico del cinema, che vi consigliamo caldamente di non lasciarvi sfuggire.
La La Land vi aspetta al cinema a partire dal 26 gennaio, distribuito da 01 Distribution.