La storia infinita: l’Infanta Imperatrice Tami Stronach racconta la sua esperienza sul set del film
La storia infinita è uno di quei film fantasy dark anni ’80 responsabili di una generazione di genitori nostalgici, anche se inorridiscono al pensiero di mostrarlo ai propri bambini. Tami Stronach, che ha interpretato l’Infanta Imperatrice, è oggi uno di quei genitori. All’età di 10 anni, la Stronach è stata uno dei tre bambini americani che hanno ricoperto i ruoli principali del film del 1984, per la regia di Wolfgang Peterson, prodotto e girato in Germania.
La storia infinita racconta la storia-nella-storia di un bambino emarginato di 10 anni, Bastian (Barret Oliver), responsabile della scoperta di un libro magico su un giovane guerriero Atreyu (Noah Hathaway), che deve salvare il suo regno di Fantasia da una forza malefica chiamata Il Nulla. Più Bastian si addentra nella lettura del libro, più diventa parte della storia, fino al punto culminante, quando l’imperatrice di Fantasia lo supplica di salvare e ricostruire Fantasia.
Anche se appare solo alla fine del film, il personaggio memorabile di Tami Stronach è stato fondamentale nel materiale promozionale per il successo mondiale della pellicola, e l’attrice bambina trovò la sua conseguente celebrità difficile da gestire. Alla fine, decise di allontanarsi completamente dal mondo del cinema, divenendo una ballerina professionista. Dopo la nascita della figlia, si è lanciata in una nuova avventura con il marito: la Paper Canoe Company, una compagnia teatrale per bambini con base a Brooklyn. Per la prima volta dai tempi de La storia infinita, la Stronach lavora con i burattini, evocando le fantasie dei bambini.
La storia infinita: intervista all’Infanta Imperatrice Tami Stronach
“Tutte le cose che sto facendo ora si riferiscono stranamente a quell’ esperienza molto significativa che ho avuto con La storia infinita”, ha detto.
Yahoo Movies ha parlato con l’attrice ,ora quarantaquatrenne -che è anche tornata al cinema nel film indipendente Ultra Low, ora in fase di produzione – della sua esperienza di lavoro ne La storia infinita, del messaggio potente della Infanta Imperatrice, e di come si è relazionata al film ed ai suoi fan.
Sono cresciuto guardando La storia infinita e mi ricordo di aver pensato, ‘In questo film c’è una ragazza, ed è la ragazza più bella di tutto il mondo.’
Grazie! [Ride] Sai che ho rischiato di non fare parte del cast del film perché Wolfgang pensava che non fossi abbastanza carina?
Veramente?
Sì! Beh ad essere onesti, è stato il primo provino e mi sono presentata in modo davvero trasandato, perché non ero una ragazza di Hollywood, quindi non avevo capito davvero come dovessi comportarmi. Sono andata con un residuo di trucco da maiale perché stavo interpretando Piglet in una rappresntazione teatrale. Quindi lui ha reagito tipo: ‘questa ragazza va bene, ma non ha molto l’aria da Imperatrice…’
Hai girato La storia infinita durante questo periodo particolare, negli anni ’80, quando gli effetti speciali erano curati davvero bene, giusto prima dell’avvento della CGI, quindi i set sembravano realmente il film stesso.
Totalmente. Tutto è stato fatto a mano su quel set. Lì, un vero essere umano con la sua mano ha messo la piuma lì e ha messo il fango lì, e penso che si veda. In un certo senso, al momento, non ho nemmeno capito quanto tutto ciò fosse straordinario, perché quando sei un bambino, sperimenti il mondo così come ti viene dato.
Ma sì, avevano questo enorme tendone da circo con le Paludi della Tristezza, nel quale mi ricordo di essere andata. È stato folle, quando ero dentro a questa enorme tenda dove il fango arrivava fino a miei fianchi. Era davvero, davvero, davvero profondo. Riuscire a camminare con la presenza delle telecamere è stato davvero difficile. E una volta che hanno avviato il macchinario per produrre la nebbia, non si vedevano più i bordi delle tende. Era come trovarsi davvero in una palude senza fine.
Aspetta, l’imperatrice non era nelle Paludi della Tristezza!
No, ho solo guardato. Sono andata a vedere il giorno in cui Atreyu continuava a starnutire fuori da Morla, la tartaruga. Ringrazio Dio che non ero lì quando le Paludi della tristezza hanno inghiottito il cavallo, perché non sarebbe stata una buona idea per nessuno avere me sul set in quel momento. [Ride] Probabilmente avrei fermato le riprese. “Stop! Fermate le telecamere!”