La Torre Nera: Ron Howard confessa gli errori commessi
Ron Howard, durante il podcast Happy sad Confused, ha rivelato gli errori che sono stati commessi nella realizzazione del film La Torre Nera.
Il produttore de La Torre Nera, Ron Howard, riconosce che qualcosa è andato storto nella realizzazione del film
Non viene messo assolutamente in dubbio il fatto che Ron Howard sia uno dei registi più produttivi di tutti i tempi, ma negli ultimi anni i suoi progetti hanno sofferto importanti battute d’arresto. Mentre alcune persone tendono a focalizzarsi su Solo: A Star Wars Story e sulla difficoltà incontrata da Howard nel dover subentrare a due registi nel corso della produzione, occorre ricordare che il regista ha anche lavorato per anni per portare sul grande schermo la serie classica di Stephen King, La Torre Nera.
Il suo desiderio si è realizzato nel 2017, quando è uscito al cinema il film con Idris Elba e Matthew McConaughey. Tuttavia, il film non è stato un successo – né a livello finanziario né a livello di critica -, e lo stesso Howard riconosce che qualcosa è andato storto nella pellicola. Durante il podcast Happy Sad Confused, il regista ha ammesso che il film avrebbe dovuto approfondire maggiormente gli elementi horror, focalizzandosi di più sul Pistolero di Idris Elba e meno sul bambino, e possibilmente una classificazione R-Rated.
Stephen King sul flop de La Torre Nera: “Colpa del PG-13”
“Penso che avrebbe dovuto essere horror, e invece è finito in un luogo – sia nelle nostre menti che in quelle dello Studio – che poteva essere PG-13 e una sorta di racconto di formazione, avventura di un ragazzo” ha detto Howard. “Penso davvero che abbiamo commesso degli sbagli. Penso che avremmo potuto renderlo più dark, più tosto e renderlo più uno studio sul personaggio del Pistolero che di Jake. Probabilmente sarebbe stato più interessante da quella prospettiva“.
Inoltre, c’era l’interesse nel diffondere il franchise in televisione, cosa che per Howard sarebbe stata forse l’opzione migliore per lanciare una serie così ambiziosa: “Magari avremmo dovuto affrontarlo direttamente come serie tv all’inizio. È deludente, perché comunque ho messo tutto me stesso in questa produzione. A volte capita questo in progetti dove tutti hanno le migliori intenzioni – tutti spingono verso una direzione, e poi ti ritrovi a pensare, ‘Ma questa era la decisione giusta?’. Forse abbiamo seguito più i nostri pensieri e le richieste di mercato, invece che l’essenza di quello che ci stava dando Stephen King“.