La tv nel pozzo: il docu-film di Andrea Porporati sulla costruzione mediatica dietro alla tragedia di Alfredino Rampi
Questa sera, su Rai3, dalle 21.20 andrà in onda La tv nel pozzo, docufilm diretto da Andrea Porporati e con la voce narrante di Fabrizio Gifuni incentrato sulla costruzione mediatica della tragica morte Alfredino Rampi, il bambino di 6 anni caduto in un pozzo artesiano di Vermicino, nei pressi di Roma, il 10 giugno 1981. Un evento che ha tenuto incollato alla televisione ben 21 milioni di italiani che seguirono i tentativi, durati tre giorni, di recupero del piccolo ancora vivo.
Il documentario La Tv nel pozzo esplora il tragico incidente di Vermicino e l’influenza duratura che ebbe sui media italiani
La tv nel pozzo mescola le lingue delle infinite incarnazioni che i media hanno prodotto a partire dalla storia di Vermicino, televisive innanzitutto, ma anche letterarie, musicali, poetiche: da romanzi e canzoni a serie tv, da graphic novel a murales dipinti sui palazzi di Roma. Nel documentario il punto di vista si capovolge, l’obiettivo è puntato non sulla storia di “Alfredino”, ma sui media che hanno preteso di raccontarla, usando le telecamere o l’inchiostro delle rotative come la bacchetta magica di un apprendista stregone e venendone travolti, assieme a milioni di spettatori.
Sono le immagini di repertorio della lunga diretta televisiva e il ricordo di chi all’epoca ne è stato spettatore, o protagonista che ci riportano indietro a quell’estate dell’81: giornalisti, ex soccorritori, psicologi, semplici testimoni, tutti coinvolti dal trauma collettivo che ha scosso la coscienza del paese e di chi, anche a distanza di anni, ha elaborato lo choc di quei tre giorni di giugno scrivendo libri, canzoni, graphic novel o realizzando un murale con il volto di Alfredino Rampi. Dal cantautore Francesco Bianconi dei Baustelle al romanziere Giuseppe Genna, dal regista Marco Pontecorvo allo scrittore e autore tv Massimo Gamba, dallo speleologo Maurizio Monteleone ai giornalisti che parteciparono alla diretta Rai, Piero Badaloni, Pierluigi Camilli, Andrea Melodia, dalle firme della carta stampata, Fabrizio Paladini e Massimo Lugli, agli psicologi Daniele Biondo e Rita Di Iorio, oggi presidenti onorari della Onlus Alfredo Rampi.