L’arte della guerra: tutto ciò che sappiamo sul documentario Rai con Anna Safroncik
Ad un anno dall'inizio della guerra in Ucraina, oggi, 24 febbraio 2023, sarà trasmesso alle 21:40, su Rai 3, un documentario dedicato.
L’arte della guerra è il nuovo documentario italiano scritto e diretto da Tiziana Lupi e Marco Spagnoli (entrambi hanno lavorato insieme alla regia e sceneggiatura de Il nostro papa, incentrato sulla figura di Papa Francesco) con la produzione di Art Film Kairos in collaborazione con Rai Documentari. Grazie al sito di Sorrisi e Canzoni, possiamo apprendere dei dettagli importanti su quest’opera. In primis c’è da ricordare che il lungometraggio sarà trasmesso oggi, 24 febbraio 2023, alle ore 21:40 su Rai 3, ad un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina, che è il topic centrale del film, anche se vengono toccati elementi più generali.
L’arte della guerra è un documentario insolito sulla guerra
In particolare, il titolo L’arte della guerra, è in un realtà un po’ fuorviante perché il film, in realtà, non è dedicato ad un’ora e mezza di storia militare, ma in realtà è incentrato sul patrimonio artistico e su come questo sia un bersaglio proprio durante i conflitti bellici, ovviamente toccando in particolare la situazione attuale in Ucraina. La voce narrante della realizzazione è dell’attrice italo-ucraina Anna Safroncik che guida il pubblico attraverso un particolare viaggio. Uno strumento, i beni culturali, che il nemico nella guerra ha sempre sfruttato, di fatto rubandogli l’orgoglio saccheggiando i vari bene di cui si è orgogliosi, ma anche impoverendo il nemico. Che dire? Un elemento sicuramente molto importante che spesso non viene affrontato in prodotti simili.
Se si osserva la locandina de L’arte della guerra, in realtà già si può intuire la direzione presa dal documentario, con la celebre statua di Antonio Canova, Pace (1815) che spicca con tutta la sua incredibile bellezza. Non è un caso che questo capolavoro dell’arte scultoria, che si trova al Museo Khanenko di Kiev, è stato il primo ad essere messo in salvo dai bombardamenti, un vero e proprio simbolo di questo terrificante attacco alla cultura che in ogni conflitto è sempre più tragico e prepotente.