L’avete riconosciuta? Aveva un personalità bipolare, morì per un male incurabile e il suo ruolo principale è il più romantico di sempre
Fu soprattutto una magnifica diva del teatro, ma un film la consacrò nell'Olimpo delle star del grande schermo
Una tubercolosi mal curata la condusse alla morte il 7 luglio 1967, all’età di appena 53 anni. Lungo l’intera fase adulta lottò con un disturbo bipolare che, in più occasioni, ne mise a repentaglio le relazioni professionali e sociali. Fu il volto femminile del film romantico per eccellenza, che la consacrò ad autentico mito. Il nome della pellicola? Via col vento e lei, beh, è Vivien Leigh, proprio la bambina ritratta nella foto!
Vivien Leigh: chi era la Rossella O’Hara di Via col Vento
Vivien Leigh, al secolo Vivian Mary Hartley, nacque il 5 novembre 1913, sotto il segno zodiacale dello Scorpione, a Darjeeling, nel Bengala, in quanto il padre, ufficiale della cavalleria britannica, era di stanza nell’Impero indiano. Il debutto sul palco avvenne a 3 anni, prendendo parte alla compagnia amatoriale di teatro cui partecipava la mamma. Dopodiché fu mandata a studiare presso un convento in Inghilterra, completò il percorso di istruzione in Europa, e quindi fece ritorno a Londra nel ’31.
Nella sua longeva carriera Vivien Leigh fu, sì, una prolifica interprete cinematografica, ma ancor più di teatro. Scritturata in ruoli parecchio diversi tra loro, dalle eroine delle commedie a personaggi delle tragedie shakespeariane, il grande pubblico la ricorderà in eterno per aver prestato il volto a Rossella (Scarlett nell’originale) O’Hara nel capolavoro Via col vento (1939), insignito di ben 8 premi Oscar, oltre a due riconoscimenti speciali.
Personalmente il lungometraggio le valse la prima delle due statuette come miglior attrice, seguita da quella ottenuta per la performance in Un tram che si chiama desiderio (1951). Inoltre, Vivien Leigh si aggiudicò un BAFTA, un Tony, due New York Film Critics Circle Awards e una Coppa Volpi alla Mostra d’arte di Venezia. L’American Film Institute la inserì nel 1999 al sedicesimo posto della classifica delle maggiori star femminili di ogni epoca.