L’avete riconosciuta? Si chiamava come un pesce, il lavoro di babysitter le ricorda cose orribili e ha avuto una famiglia disfunzionale
È stata consacrata la "regina dell'urlo", ma d'altronde con una mamma come la sua, non poteva essere diversamente.
Figlia d’arte, il suo talento non poteva non emergere proprio nei film horror, come la saga di Halloween. È Jamie Lee Curtis, figlia della celebre star di Psycho Janet Leigh e di Tony Curtis. Nonostante i suoi genitori molto famosi, Jamie è riuscita a uscire dall’ombra di mamma e papà, costruendosi una ricca carriera tutta sua. Ecco la sua storia.
Chi è Jamie Lee Curtis?
Jamie nasce il 22 novembre del 1958 e ha vissuto con i suoi genitori fino a quando i due non hanno divorziato, quando la piccola aveva quattro anni.
La carriera di Jamie Lee Curtis
Il suo primo ruolo televisivo è stato quello minore in una puntata di Colombo. Ha poi esordito nel 1978 in un film horror, diventato un vero e proprio cult. Halloween – La notte delle streghe la consacrò la “regina dell’urlo” degli anni Ottanta.
Nel corso degli anni tanti sono stati i ruoli cinematografici in cui ha affermato il suo talento e la sua verve comica. Troviamo: Una poltrona per due di John Landis, Passione fatale di Amy Holden Jones, Un pesce di nome Wanda di Charles Crichton, Halloween – 20 anni dopo di Steve Miner, Halloween – la resurrezione di Rick Rosenthal, Quel pazzo venerdì di Mark Waters, Fuga dal Natale di Joe Roth, Ancora tu! di Andy Fickman, Halloween di David Gordon Green, Cena con delitto – Knives out di Rian Johnson.
Oltre al cinema, Jamie Lee è apparsa anche in televisione, soprattutto in alcuni episodi di: Charlie’s Angels, NCIS – unità anticrimine, New Girl e Scream Queens.
Curiosità su Jamie Lee Curtis
Jamie Lee Curtis è molto attiva nel sociale e si prodiga molto nelle attività a sostegno di ospedali per bambini. Dal 2008 è infatti figura di riferimento alla Children’s Los Angeles Hospital. Si è anche prodigata per la raccolta fondi dell’associazione Women in recovery, che si impegna per riabilitare le donne in difficoltà.