L’avete riconosciuto? Deve il suo nome a Totò, si fece togliere le tonsille per indigenza e se fa l’allenatore va nel pallone
È stato uno dei volti principali della commedia sexy all'italiana!
Si chiama così grazie a una dritta di Totò che gli spiegò come, nel mondo dello spettacolo, fosse benaugurante accorciare i nomi, ma mai i cognomi. Fu il suo impresario, insegnante elementare, ad attribuirgli il cognome, il primo del registro di classe dei propri alunni, ossia Aureliano Banfi. Già, il piccolo immortalato nella foto è Lino Banfi!
Lino Banfi: modulo preferito? Il 5-5-5!
Lino Banfi, al secolo Pasquale Zagaria, nasce il 9 luglio 1936 ad Andria, ma all’età di 3 anni trasloca con la famiglia nel vicino comune di Canosa di Puglia, dove vive fino al compimento della maggiore età.
I suoi cari, di radicata fede cattolica, lo spingono a provare l’esperienza del seminario, ma nelle sue vene scorre la vena dell’artista. In principio, debutta, da cantante, alle feste musicali di paese. È il Vescovo a consigliargli di intraprendere la strada di attore comico, dopo una recita parrocchiale.
Contro il parere dei genitori, Lino Banfi tenta di seguire la vocazione di intrattenere. In un primo momento riscontra però seri problemi economici. Nel 1955 arriva perfino a fingersi malato per essere operato alle tonsille e dormire così al caldo all’interno dell’ospedale.
Durante la lunga carriera Lino Banfi recita in ruoli sia comici sia drammatici, sotto la direzione di alcuni noti cineasti italiani, quali Luci Fulci, Dino Risi, Steno, Nanni Loy e Luciano Salce.
Considerato uno degli interpreti più rappresentativi della commedia sexy degli anni ’70 e ’80, veste i panni di protagonista o co-protagonista in film poi diventati dei cult come L’allenatore nel pallone, Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, Vieni avanti cretino, Fracchia la belva umana, Il Commissario Lo Gatto, prima di dedicarsi prevalentemente a fiction tv, tra cui Un medico in famiglia, dove interpreta nonno Libero.