L’avete riconosciuto? È il re della romanità cinematografica, ha preso in giro i lavoratori ed è stato provocato da un piatto di pasta

Attore, regista, comico, sceneggiatore, compositore, cantante e doppiatore, è uno dei più grandi e maggiori interpreti italiani

Attore, regista, comico, sceneggiatore, compositore, cantante e doppiatore italiano è uno dei più importati attori del cinema italiano. Con una media, negli ’60, ’70 e ”80 di 10 film all’anno, la sua filmografia conta più di 200 pellicole, senza contare le interpretazioni sul palcoscenico e i programmi in radio. Classe 1920 e scomparso nel 2003, è considerato uno dei più grandi interpreti della commedia all’italiana, ideatore di personaggi iconici e celebri ancora oggi. Vincitore di numerosi premi tra cui un Golden Globe, un Leone d’oro alla carriera, un Orso d’Argento, 9 David di Donatello, di cui 2 alla carriera, 5 Nastri d’Argento e 6 Globi d’Oro, insieme ad Anna Magnani e Aldo Fabrizi è considerato uno dei massimi esponenti della romanità cinematografica. Si tratta del grande Alberto Sordi che iniziò la sua straordinaria carriera come doppiatore.

Alberto Sordi uno dei più grandi interpreti e comici italiani

Alberto Sordi - Cinematographe.it

Dal teatro leggero a spettacoli comici in varie compagnie teatrali, l’ultima apparizione sul palcoscenico di Alberto Sordi risale al 1953, quando iniziò a lavorare alla radio con la satira I compagniucci della parrocchietta, dove ottenne una prima notorietà. Furono proprio i suoi personaggi ispirati alla figura del piccolo borghese italiano a renderlo popolare, passando poi, al cinema, a incarnare gli atteggiamenti dell’italiano medio, uomini spesso prepotenti, ma servili e obbedienti di fronte a personaggi potenti per ricevere favori o privilegi. Alcuni tra i suoi primi massimi successi cinematografici che gli garantirono fama e successo sono da ricordare I vitelloni diretto da Federico Fellini, dove interpretava un uomo immaturo e infantile dedito al divertimento e allo svago e solo raramente consapevole di vivere una vita vuota e superficiale, ma senza la forza di cambiare, e Un americano a Roma di Steno dove vestiva i panni dello scansafatiche e qualunquista Nando ossessionato dal mito del “sogno americano”, ma affezionato al cibo e alle abitudini italiane.

 

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