L’avete riconosciuto? È uno dei padri del neorealismo, aveva un orientamento bisessuale e un ictus cerebrale fu l’inizio della sua fine

Grande regista italiano di discendenza nobiliare, tra i maggiori del '900, è considerato il padre del neorealismo, di chi si tratta?

Classe 1906 è considerato uno dei padre del neorealismo, quel genere cinematografico, nato come movimento culturale, che ha fortemente influenzato l’industria dell’audiovisivo, concentrandosi in particolare negli anni ’40 e ’50. Fanno parte del neorealismo film che hanno fatto la Storia del Cinema, classici intramontabili e registi come Roberto Rossellini, Vittorio De Sica, Luigi Zampa, Luigi Comencini, Federico Fellini e molti altri. Definito uno dei più importanti artisti del 20º secolo, discendente da un famiglia nobiliare e quarto dei sei figli di un duca, si avvicina al cinema nel 1936, all’età di 30 anni. Si tratta di Luchino Visconti, autore di 17 film, considerati dei capolavori e di più di 40 opere teatrali. Dopo un periodo come aiuto regista, in cui lavora con Jean Cocteau, un soggiorno a Hollywood e la Seconda Guerra Mondiale, nel 1942 Luchino Visconti inizia a lavorare al suo primo film, basato sul romanzo Il postino suona sempre due volte. Sarà Mario Serandrei a coniare la definizione di “neorealismo”, riferendosi al film, cioè a uno stile ancorato alla realtà quotidiana dell’epoca e che darà inizio al momento cinematografico italiano più importante e produttivo. Si tratta del film Ossessione, caratterizzato da una distribuzione discontinua a causa dell’anno in cui uscì, il 1943.

Vita e carriera di Luchino Visconti

Luchino Visconti - cinematographe.it

Dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943, Visconti abbandona il cinema collaborando con la Resistenza e accogliendo nella sua villa tantissimi clandestini antifascisti, lui stesso divenne latitante e si salvò dalla morte grazie a María Denis, con la quale ebbe una relazione, e che intercedette per lui presso la polizia fascista. Successivamente alla fine della guerra, Visconti realizza Giorni di gloria, ispirato e dedicato alla Resistenza, e cura la regia della vera fucilazione di Pietro Koch, dal quale il regista venne fatto prigioniero nell’aprile del 1944. Dal teatro al cinema Visconti gira pietre miliari del cinema come La terra trema, Bellissima, e Senso, pellicola di svolta nella produzione di Luchino Visconti. Tra i maggiori successi del grande regista si ricordano Rocco e i suoi fratelli, Boccaccio ’70, film a episodi realizzato insieme ai registi Federico Fellini, Mario Monicelli e Vittorio De Sica, Lo straniero, Morte a Venezia, Ludwig, Il gattopardo e molti altri. Un ictus celebrale lo colpì nel 1972, terminate le riprese di Ludwig, tra i più lunghi film nella Storia del Cinema italiano. Nonostante l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, Visconti girò altri 2 film, Gruppo di famiglia in un interno e L’innocente, del 1976, anno della morte del regista. La vita sentimentale di Visconti fu particolarmente movimentata: ebbe relazioni con la stilista, Coco Chanel, con le attrici Clara Calamai, María Denis, Marlene Dietrich, la scrittrice Elsa Morante, con il fotografo Horst P. Horst e visse per un lungo periodo con Franco Zeffirelli. Una tormentata relazione, l’ultima di Visconti, fu con l’attore austriaco Helmut Berger, con cui collaborò in un numerosi film.

 

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