L’avete riconosciuto? Oggi l’attore è un psicopatico con tendenze ossessivo-compulsive
Per Lars von Trier è disceso negli inferi!
Tra le numerose maschere indossate da questo attore c’è stata anche quella di uno psicopatico con tendenze ossessivo-compulsive. Se avete visto La casa di Jack sapete che stiamo parlando di Matt Dillon. Nel film diretto dal controverso regista Lars von Trier veste i panni di un ingegnere, il quale, dopo aver ucciso una donna, si convince di dover andare avanti a mietere vittime per raggiungere la perfezione.
Matt Dillon è nato il 18 febbraio 1964 a New Rochelle, New York. La sua carriera inizia nel 1979, quando viene reclutato per Giovani Guerrieri. La parte del problematico Richie gli schiude le porte del grande cinema. L’anno seguente, nel 1980, è nel cast di La mia guardia del corpo, in cui è il prepotente Melvin Moody, e Little Darlings, dove è l’interesse amoroso di una delle protagoniste.
Matt Dillon un ragazzo della 56a strada
Francis Ford Coppola scorge qualcosa in lui e decide di affidargli, nel 1983, il ruolo da protagonista per ben due pellicole: I ragazzi della 56° strada e Rusty il selvaggio. L’interpretazione del tossicodipendente Bob in Drugstore Cowboy di Gus Van Sant gli vale l’Indipendent Spirit Award come miglior attore protagonista.
La nomination agli Oscar
A metà anni ‘90 Matt Dillon si mette ulteriormente in mostra con il thriller Da Morire (1995) sempre di Gus Van Sant, uscito due anni dopo la commedia sentimentale Mister Wonderful (1993). Il nuovo millennio si apre con una svolta: il via al percorso nella regia e nella sceneggiatura in City of Ghosts (2002). Nel 2004 con Crash – Contatto fisico di Paul Higgs, film che riceve sei candidature agli Oscar, è in lizza come miglior attore non protagonista. Riguardo, invece, alle ultime opere realizzate, spicca il drammatico Un viaggio indimenticabile, in cui è il figlio di una persona colpita dal morbo di Alzheimer.