L’avete riconosciuto? Suo padre è un gigante, la sua carriera è iniziata a Piazza Navona e il Milan lo manda in estasi
Figlio di un mito assoluto, ha conosciuto il successo soprattutto alla regia
L’erba del vicino è sempre la più verde. Quando si pensa ai figli d’arte balzano alla mente solamente i vantaggi che ciò comporta. Ma non bisognerebbe perdere di vista pure i contro, ben noti a Ricky Tognazzi. Figlio degli attori Pat O’Hara e Ugo Tognazzi, ha tre fratellastri, nati dalle due successive relazioni coniugali del padre: Thomas Robsahm, Gianmarco e Maria Sole Tognazzi. Dopo essersi sposato con Flavia Toso, dalla quale ha avuto la figlia Sarah, nel 1995 è convolato a nozze con la collega Simona Izzo.
Ricky Tognazzi: buon sangue non mente!
Grazie alla figura paterna, Ricky Tognazzi frequenta molti set cinematografici fin da piccolo e ottiene qualche comparsata in alcuni film. Dunque, studia in Inghilterra e poi al DAMS di Bologna, infine, nel 1975, consegue il diploma a Roma presso l’Istituto di Stato per la Cinematografia e Televisione Roberto Rossellini. Comincia a lavorare in qualità di aiuto regista per Pupi Avati, Luigi Comencini e Maurizio Ponzi.
Nel 1987 esordisce alla regia in Fernanda, puntata della fiction Piazza Navona progettata da Ettore Scola, per poi imporsi come uno degli autori più floridi della sua generazione con Piccoli equivoci, Ultrà, La scorta, Vite strozzate, Canone inverso – Making Love, Il padre e lo straniero, Tutta colpa della musica e Io no, quest’ultimo realizzato insieme alla Izzo. Inoltre, per il piccolo schermo gira Il papa buono e L’Isola dei segreti – Korè.
Davanti alla macchina da presa Ricky Tognazzi si distingue per La famiglia di Ettore Scola, Una storia semplice di Emidio Greco, Maniaci sentimentali di Simona Izzo, Il cielo in una stanza e In questo mondo di ladri di Carlo Vanzina, I giorni dell’amore e dell’odio di Claver Salizzato. Da papà Ugo ha ereditato anche la passione per il Milan, di cui è tifoso sfegatato.