Libero De Rienzo: è polemica su come è stata raccontata la sua morte

Criticati pesantemente i giornalisti che si sono occupati di dare la notizia della morte dell'attore Libero De Rienzo, scomparso a 44 anni a Roma.

Giornalisti presi di mira per come è stata raccontata la morte dell’attore napoletano Libero De Rienzo

L’attore di origini napoletane Libero De Rienzo la settimana scorsa, il 15 luglio, è stato trovato morto nella sua abitazione a Roma. Aveva solamente 44 anni. Le cause del suo decesso non sono ancora state stabilite (o rivelate). Sembra che a causarne la morte sia stato un arresto cardiaco o un’ingente uso di droghe (in casa sono state trovate tracce di eroina). L’autopsia non ha sciolto nessun dubbio in merito, si attendono gli esami tossicologici.

Ieri si è tenuto l’ultimo saluto, il funerale, a cui hanno partecipato anche diversi colleghi e amici dell’attore di Smetto quando voglio e Santa Maradona. Ma anche se il suo corpo ora riposa in pace, non calano le polemiche rivolte a chi si è occupato (o avrebbe dovuto) di fare informazione.

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Secondo diversi giornalisti, politici e altri personaggi di rilievo le varie notizie che sono seguite la morte dell’attore erano condite da “dettagli scabrosi”, inutili e irrispettosi nei confronti della famiglia del defunto. Molti titoli sono stati anche definitivi “acchiappaclick”. Il giornalista Luca Bottura ha scritto: “Ma quindi l’idea che di come è morto Libero De Rienzo non ci interessi nulla e che dovreste lasciarlo in pace non vi sfiora?”, mentre per Mario Adinolfi il fascicolo aperto alla procura di Roma è “inutile”: “C’è chi cerca gloria sui giornali parlando di droga. A che serve? Una volta accertato che non si è trattato di un atto violento, si lascino in pace i morti”. Anche la giornalista Francesca Barra ha avuto parole dure contro i colleghi che hanno trattato la notizia: “Con Libero De Rienzo si sta oltrepassando un limite che mortifica la famiglia, viene da chiedersi a che servono i dettagli morbosi”.

Nel mirino delle polemiche ci è finita anche Repubblica, la quale ha però risposto alle critiche con le seguenti parole, dette dal giornalista Marco Mensurati:

Ci sono un paio di domande che in queste ore da più parti ci vengono poste con una certa insistenza (e con diversi gradi, diciamo così, di civiltà). Era proprio necessario raccontare tutti i dettagli della morte dell’attore Libero De Rienzo? E poi ancora, e forse soprattutto, non si poteva omettere il dettaglio del ritrovamento dell’eroina? La risposta, ovviamente, è sì, era proprio necessario. E no, non si poteva omettere un particolare così rilevante. Il compito di un giornale e di un giornalista non è quello di celebrare. Ma di raccontare i fatti. E se la notizia, come in questo caso, è una bustina di eroina trovata nella casa dell’attore, non pubblicarla sarebbe un errore. Grave. E pericoloso. Perché salterebbero i meccanismi di controllo e di imparzialità che sono alla base del rapporto con i lettori.