Lina Wertmüller e quella volta che si trasformò in un uomo: i dettagli del maggior atto di maschilismo della compianta regista

Lina Wertmüller, regista e sceneggiatrice, tra i più grandi nomi del mondo del cinema, è stata costretta a firmare un film con uno pseudonimo

Lina Wertmüller, regista, sceneggiatrice e scrittrice italiana, premio Oscar onorario nel 2020 e scomparsa il 9 dicembre 2021, è stata la prima donna in assoluto a ricevere la nomination come Miglior regista agli Oscar. Era il 1977 e il film era Pasqualino Settebellezze, candidato anche come Miglior film straniero e Miglior sceneggiatura. Per le regista, la Wertmüller è sempre stata un esempio; più volte citata dalle future registe candidate o vincitrici dell’Academy Awards Jane Campion, Sofia Coppola, Kathryn Bigelow, Greta Gerwing, Emerald Fennell e Chloé Zhao, la Wertmüller ha dato inizio a dei riconoscimenti troppo a lungo attesi.

Il cambio di nome a cui fu costretta Lina Wertmüller 

lina wertmuller, cinematographe.it

Zia dell’attore Massimo Wemüller, amica di Flora Carabella, moglie di Enrico Job, stressa collaboratrice di Giancarlo Giannini e regista di capolavori come il primo I basilischi, Mimì metallurgico ferito nell’onore, Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…, Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia, Fatto di sangue tra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici e molti altri, una volta è stata costretta a cambiare il suo nome e a firmare un film con un nome maschile. Lina Wermüller, il cui nome completo era lunghissimo come i titoli dei suoi film: Arcangela Felice Assunta Wertmüller von Elgg Spanol von Braueich, classe 1928, scomparsa all’età di 93 anni, per il suo quinto film da regista, nel 1968, co-diretto insieme a Piero Cristofani, dovette per forza firmarsi con uno pseudonimo, e doveva essere maschile. Il film era Il mio corpo per un poker, di genere western, con nel cast Elsa Martinelli, e il nome che scelse Lina Wertmüller era Nathan Witch. Anche Piero Cristofani venne accreditato con il nome di George Brown, ma essendo uomo, non fu costretto ad altro tipo di cambiamenti.

 

Leggi anche Gianni Morandi e il racconto dettagliato dello spaventoso incidente in cui ha rischiato di morire: “Non so come ho fatto a salvarmi”