Lina Wertmüller – Giannini: “In America l’hanno davvero capita. In Italia premiavano sempre me”
Giancarlo Giannini ha recitato in numerose pellicola dirette da Lina Wertmüller.
Giancarlo Giannini è stato il protagonista di Pasqualino Settebellezze, primo film per il quale è stata candidata una regista donna – Lina Wertmüller
Fra i ricordi più sinceri e sentiti dell’iconica Lina Wertmüller non poteva di certo mancare quello di Giancarlo Giannini, amico e collega della regista sin dagli esordi della sua carriera. “Ho vissuto con lei, con lei ho fatto i film più belli, l’ultima volta che l’ho sentita mi disse ‘Giancarlino, sto scrivendo una sceneggiatura, la fai con me? Le risposi subito di sì. É un grande dolore”. Con queste parole l’attore rammenta l’inizio di un successo che continua fino ad oggi, ma che è nato grazie ai suoi ruoli in pellicole come Rita la zanzara e Non stuzzicate la zanzara, fino ad arrivare a titoli emblematici: Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972), Film d’amore e d’anarchia (1973), Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974), Pasqualino Settebellezze (1975) e Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici (1978).
“Se non ci fosse stata lei non sarei qui. É lei che mi ha costruito. É cominciato tutto per gioco, i primi film che abbiamo fatto durante l’estate mentre io facevo teatro li abbiamo girati in venti giorni, e ci lavoravano attori straordinari, come Giulietta Masina, Rita Pavone. Io, che mi ritengo bravo, facevo tutto quello che mi diceva. Aveva una capacità inventiva straordinaria. Aveva lavorato con Fellini, aveva una fantasia pazzesca e le sue storie erano bellissime e anche molto facili da recitare, perché lei le scriveva per chi recitava, ed è una cosa molto difficile da trovare oggi (…) Prendevamo la pellicola e andavamo in America a farle vedere a un nostro amico che aveva cinque cinema e ce le proiettava a New York, e da lì è cominciato tutto”.
Giannini – il quale ha affidato le sue parole ad Adnkronos – si lascia poi andare ad uno sfogo: “Fortunatamente ha vinto un Oscar: gli americani l’hanno davvero capita, in Italia non è stata così premiata, premiavano sempre me, mi davano tutti i premi. Lei è stata sempre messa un po’ da parte, invece era una grande regista. É merito di Lina se per Pasqualino Settebellezze mi hanno dato la stella sulla Walk of Fame: è una cosa che non è che abbiano tutti. Ed è grazie a Lina. Ho avuto la fortuna di conoscere una donna che mi ha forgiato, che stimavo tanto. Era coraggiosa, abbiamo fatto di tutto, a volte ci hanno preso in giro, a volte no. Woody Allen era impazzito per lei, ha avuto le copertine di tutti i più grandi quotidiani americani, l’hanno paragonata a Bergman, a Fellini. E io sono nato con lei. Più di così….”.
Io sono nato con lei. Basta questa frase di Giannini per comprendere il talento e l’enorme eredità che Lina Wertumuller ha lasciato nel cinema italiano. Anche grazie ad un premio internazionale – l’Oscar alla carriera.