Locarno Film Festival 2020: il manifesto e le novità di questa edizione
Il talento segreto di Kinuyo Tanaka, una collaborazione per il territorio e un nuovo manifesto segnano le prima novità del Locarno Film Festival 2020!
Per il Locarno Film Festival 2020 un nuovo manifesto, proiezioni dedicate all’attrice e regista giapponese rimasta segreta per molto tempo, e una nuova collaborazione
Sono stati annunciati, nella cornice delle Giornate del cinema di Soletta, i primi elementi della 73ª edizione del Locarno Film Festival che si svolgerà dal 5 al 15 agosto 2020.: la Retrospettiva, quest’anno sarà dedicata, per la prima volta, a una donna. La regista e attrice giapponese Kinuyo Tanaka “uno dei segreti meglio preservati” della storia del cinema giapponese; la nuova collaborazione con Swiss Films e, infine, il manifesto ufficiale dell’edizione 2020. Attraverso la presentazione integrale della filmografia della regista Tanaka e una selezione tra gli oltre 250 film da lei interpretati come attrice, si proverà a far luce su una sorta di sconosciuto segreto e talento del cinema giapponese. Ovvero, l’inedito sguardo autoriale di una diva che ha attraversato 50 anni di storia del Giappone, collaborando con i più grandi maestri dell’età d’oro del cinema nipponico e proponendo un sguardo diverso, in un certo senso innovativo, come cineasta donna.
Kinuyo Tanaka è stata sin da giovanissima un’attrice molto popolare in Giappone, capace di rappresentare con i suoi ruoli l’evoluzione della condizione femminile tra gli anni ’20 e gli anni ’70 del secolo scorso. Dapprima, sotto contratto come nome di punta della Shochiku – uno dei maggiori studi giapponesi, ha lavorato con noti registi, come Heinosuke Gosho, Yasujiro Ozu e Hiroshi Shimizu. In seguito, nel dopoguerra e negli anni ’50, ha segnato con la sua straordinaria presenza molte delle maggiori opere dei registi dell’età d’oro del cinema giapponese quali, Keisuke Kinoshita, Mikio Naruse, Kaneto Shindo e di nuovo lo stesso Ozu, ma soprattutto Kenji Mizoguchi, con cui ha lavorato in 15 film, dando vita a un affascinante sodalizio artistico culminato con il capolavoro Saikaku ichidai onna (The Life of Oharu, 1952). Nello stesso periodo, l’attrice ha scelto di cimentarsi anche nell’attività di regista con diversi studi, senza però mai abbandonare la carriera d’attrice. Vera e propria pioniera della storia del cinema, è la seconda donna a girare un film in Giappone, in una sorta di percorso analogo a Ida Lupino, attrice hollywoodiana che nello stesso momento si avvicinava alla regia. A differenza di quest’ultima, l’opera di Tanaka dirige e guarda in maniera innovativa la condizione e il ruolo della donna nei cambiamenti sociali del Giappone moderno. La Retrospettiva intende quindi far conoscere il sorprendente e appassionato lavoro di Tanaka come attrice e cineasta, raccontandone l’evoluzione, affiancando grandi classici a opere meno conosciuto che rivelano appunto il suo sguardo personale sul mondo.
Il Locarno Film Festival è lieto di accogliere per la prima volta Swiss Films Previews. Durante le giornate di Locarno Pro, dal 6 all’11 agosto, Swiss Films presenterà una selezione di work in progress svizzeri ai rappresentanti dell’industria cinematografica estera e svizzera che prenderanno parte alla manifestazione, fornendo una panoramica dei più interessanti progetti in via di realizzazione sul territorio. I produttori dei film potranno presentare estratti o trailer dei loro film ed entrare così in contatto con professionisti dell’industria da tutto il mondo per aprire la strada a possibili collaborazioni, accendendo così l’attenzione sul cinema elvetico.
Anche in occasione della 73ª edizione il Locarno Film Festival si è affidato allo studio Jannuzzi e Smith per elaborare una nuova immagine che figurerà sui manifesti. Protagoniste, quest’anno, saranno le parole, come ha spiegato l’ideatore, Michele Jannuzzi: “Ogni film contiene parole che esistono solo per qualche istante. Parole recitate da attrici e attori; scritte che appaiono casualmente su muri delle case, lungo le strade o su una maglietta indossata da una comparsa; titoli, sottotitoli e titoli di coda. La somma di queste parole costituisce un codice unico che definisce l’identità di ogni opera.”