Lol – Chi ride è fuori: le gag di Lillo sono davvero copiate?

Lillo accusato di plagio a LOL - Chi ride è fuori

La notorietà di Lol – Chi ride è fuori aumenta giorno per giorno e, con essa, anche le critiche come quella fatta a Lillo

LOL – Chi ride è fuori è il nuovo game show di Amazon Prime Video condotto da Fedez e Mara Maionchi che sta spopolando tra gli italiani. Tra coloro che lo amano alla follia e chi, invece, non lo trova così divertente, c’è anche chi trova il tempo di puntare il dito verso i concorrenti di questo nuovo format. Chi è finito sotto la lente d’ingrandimento è Lillo, nome al secolo Pasquale Petrolo, molto noto per il lavoro insieme al collega Greg. Il comico è stato uno dei personaggi cardine di questa edizione del programma e, al momento, si trova nell’occhio del ciclone perché accusato di aver copiato delle gag da altre edizioni del programma.

Alcuni fan, infatti, hanno notato che lo sketch di Lillo in versione mago è uguale ad un altro sketch presente nell’edizione tedesca di LOL – Chi ride è fuori. Questo ha fatto scatenare un polverone per cui molti spettatori hanno accusato il comico di plagio. La risposta di Lillo non si è certo fatta attendere: infatti è stato intervistato dal Corriere della Sera e ha subito messo in chiaro un paio di cose che, forse, il pubblico non conosce.

Quel numero non è mio e nemmeno del concorrente tedesco, ma del mago Lioz, come dichiaro anche all’inizio dello sketch, mostrando anche un finto biglietto che mi avrebbe consegnato lui, in quanto suo adepto. Insomma, ho subito dichiarato l’autore. Ad ogni modo, il concetto di LOL è far ridere gli altri, non necessariamente con cose del proprio repertorio

Lillo ha poi continuato dicendo che tutti gli sketch e le gag che ha portato si dividevano in due categorie: prodotti originali e omaggi ad altri comici, italiani e non. Il comico ha poi precisato che, per far ridere gli altri, si deve utilizzare qualcosa che faccia ridere in prima battuta chi sta cercando di scatenare l’ilarità. L’importante è dichiarare la fonte, come è stato fatto nel caso della gag del Mago Lioz. Se Posaman e la già iconica frase “so’ Lillo sono sue, molte altre battute ovviamente non lo erano.