Longlegs: il regista Osgood Perkins parla della straziante scena finale del film
"Nessuno ha bisogno di brutalizzare l'esperienza di un bambino sul set", ha dichiarato il regista.
Il regista Osgood Perkins ha destato scalpore con il suo ultimo film horror, Longlegs, con Maika Monroe e Nicolas Cage nel ruolo di un serial killer adoratore di Satana. In uscita nelle sale italiane dal 31 ottobre 2024, distribuito da Be Water Film in collaborazione con Medusa Film.
ATTENZIONE! L’articolo contiene spoiler sul film Longlegs
Nel culmine della trama, Longlegs rivela i poteri soprannaturali del suo omicida, il quale utilizza bambole per indurre famiglie alla folle violenza domestica. L’agente dell’FBI Lee Harker (interpretata da Maika Monroe), alle prese con il lato oscuro della mente umana, scopre che Longlegs ha intrecciato la sua vita con quella di sua madre, Ruth (Alicia Witt), una devota religiosa che, camuffata da suora, consegna le bambole fatali. Questo macabro patto è stato siglato anni prima per proteggere la vita di Lee, ma ora l’orrore è sceso sui Carter, con conseguenze devastanti.
Nella scena finale di Longlegs, Carter (interpretato da Blair Underwood), sotto l’influenza di una delle bambole, compie un atroce omicidio mentre Lee tenta disperatamente di intervenire. La tensione è palpabile, con un finale che lascia aperto il destino incerto dei personaggi, compresa la giovane Ruby, figlia di Carter.
Una delle sfide più delicate per Perkins è stata dirigere Ava Kelders, la giovane attrice che interpreta Ruby, in questa scena straziante. Perkins ha sottolineato l’importanza di proteggere l’esperienza dei bambini sul set, garantendo che la madre di Ava fosse presente durante le riprese e che tutto fosse gestito con sensibilità.
“Nessuno ha bisogno di brutalizzare l’esperienza di un bambino”, ha dichiarato Perkins a IndieWire. “I bambini attori sono consapevoli che tutto è finto, ma è essenziale proteggerli e mantenerli al sicuro. Durante le riprese di Longlegs, Ava non ha visto nulla di disturbante o violento. Le sue inquadrature sono state gestite con cura per preservare la sua innocenza.”
“I flashback e le spiegazioni sono stati bilanciati attentamente”, ha spiegato Perkins. “Il film gioca con il tema delle madri che raccontano storie, e questo ha guidato le nostre decisioni in sala di montaggio. Volevamo mantenere un senso di mistero e inquietudine fino alla fine.”
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