Luca Guadagnino ha delle riserve su Xavier Dolan
Luca Guadagnino, che si prepara al ritorno cinematografico con Call Me By Your Name, esprime le proprie perplessità su Mommy di Xavier Dolan.
Se il mondo continua ad applaudire Xavier Dolan, il regista italiano Luca Guadagnino ha qualche dubbio sul talento del giovane canadese.
Dolan, nel 2014, presentò a Cannes il suo Mommy, che conquistò il Premio della Giuria; una scelta nei cui confronti Luca Guadagnino, regista di Io sono l’amore e A Bigger Splash, manifestò subito le proprie riserve, in un’intervista a Purple Diary venuta ora a galla sul web:
“Sono un po’ sospettoso riguardo a Xavier Dolan, per una ragione: fa troppi film. Non credo nell’iperattività. Mi piace l’idea della riflessione. Penso che Mommy, per esempio, sia un tipico dramma femminile post-Almodóvar, girato nel modo furbo e intelligente di oggi, con una consapevolezza della generazione iPhone. È uno stratagemma avere a che fare con lo strumento? O lo strumento influenza il modo in cui le immagini vengono messe insieme? Mi ha fatto molto arrabbiare che Mommy – che titolo! – sia stato premiato con Premio della Giuria a Cannes. Praticamente contraddiceva le lezioni di Godard secondo cui una simile orgia di immagini è la fine del linguaggio e poi è stato premiato per essere un’orgia di immagini.”
Nonostante ciò, Luca Guadagnino ha ammesso che forse questa “orgia di immagini” è il linguaggio del cinema moderno e che dichiarazioni simili potrebbero farlo sembrare un “vecchio brontolone.” In ogni caso, il regista si è detto molto curioso riguardo il futuro di Xavier Dolan e di come la storia ricorderà i suoi film, che sembrano non dipendere da nessuna regola del canone cinematografico.
Non sappiamo se, negli ultimi due anni, il giudizio di Luca Guadagnino sia cambiato. Intanto, il regista si prepara a portare nelle sale il suo ultimo lavoro internazionale, Call Me by Your Name, mentre è pronto a partire con la produzione del remake di Suspiria. Xavier Dolan, invece, ha da poco firmato La Mia Vita Con John F. Donovan.